Ibrahimovic: "Torno tra 1-2 settimane! Nazionale? Mi manca. Ecco perché sono tornato al Milan"

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / MB Media/Getty Images
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L'attaccante del Milan, Zlatan Ibrahimovic, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Aftonbladet.se toccando tanti argomenti. Ecco le sue parole:

 SULL'INFORTUNIO - "Voglio rassicurare tutti, non è nulla di grave. Ne avrò per una, forse due settimane".

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / DeFodi Images/Getty Images

COVID - "Quando sono risultato positivo, la notizia mi ha sorpreso. Stavo bene, ma sono andato a casa. Dopo tre giorni ho avuto mal di testa, ma non sapevo se per quello o perché ero chiuso in casa e ripetevo le stesse cose. Ho iniziato ad avere male di schiena quando dormivo. Il quinto giorno mentre cenavo non sentivo i sapori, nemmeno del caffè. Dopo una settimana sentivo l'adrenalina, ho iniziato a fare esercizi e ho capito che mi stancavo rapidamente".

IL LAVORO - "Senza l'abnegazione, il lavoro non si ottiene nulla. Mi sento bene, dico sempre che miglioro ogni giorno che passa, adatto il mio gioco a ciò che il fisico mi consente di fare. Se potessi correre 90 minuti senza sosta lo farei, ma non posso. Sono molto professionale, mi sono caricato di pressione. La squadra è tra le più giovani d'Europa, non voglio avere vantaggi solo perché sono più esperto. Faccio tutto ciò che devo fare, cerco di sacrificarmi per i miei compagni".

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / DeFodi Images/Getty Images

IPOTESI RITIRO - "Ho pensato anche di smettere perché volevo stare con la famiglia. Poi Mino Raiola mi ha detto che dovevo finire la carriera in Europa, dimostrando di essere tornato a un livello alto. Mi propose sei mesi al Milan. Vidi i rossoneri perdere in modo vergognoso contro l'Atalanta. Mi contattarono e capì che era il club giusto per me. Mino Raiola mi consigliò di andare lì e io lo ascoltai".

I PRIMI MESI AL MILAN - "I miei primi mesi lì sono stati difficili, non sapevo se l'allenatore sarebbe rimasto e nemmeno io conoscevo il mio futuro. Il club voleva cambiare la propria filosofia. Ci siamo impegnati tanto e siamo diventati sempre più forti".

SULLA NAZIONALE - "Mi manca, sarei falso a negarlo. Voglio giocare alla Friends Arena, vedere il Muro Giallo, uscire in campo con la maglia gialla. Se non ti manca vuol dire che hai finito la carriera, ma io non ho ancora appeso gli scarpini al chiodo. Non conosco il ct Andersson, non l'ho mai giudicato".

SULL'HAMMARBY - "Ne ho discusso in estate, era l'alternativa al Milan. Non so se andrò lì. Mi sento ancora in grado di fare la differenza".


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