Gli addii dei veterani del Barcellona per favorire il nuovo corso
Il Barcellona perde pezzi, o meglio, saluta leggende. Dopo Pique e Sergio Busquets, è il turno di un altro veterano. È di qualche giorno fa la comunicazione dei canali ufficiali blaugrana riguardo Jordi Alba. Il 18 mancino saluta Barcellona a 34 anni, dopo 11 stagioni e, ironia della sorte, proprio 18 trofei vinti con il club catalano.
Che fosse la fine di un'era ci aveva avvisato Messi un paio d'anni fa, ma è curioso che proprio nel momento in cui l'argentino sembrava essere più vicino a un ritorno in Catalogna, il club abbia optato per queste mosse. Un sostituto di Sergio Busquets forse ancora non esiste, quelli di Pique e Jordi Alba invece ci sono e giocano proprio nel Barça.
Ovviamente non intendiamo affermare che Alejandro Baldé e Ronald Araujo (o Christensen) siano al o raggiungerrano mai il livello ottenuto da Alba e Piqué, ma non possiamo nemmeno non considerare quanto visto nella corrente stagione. Con la B-A-C-K (Baldé-Araujo-Christensen-Kounde) il Barcellona si è consolidato miglior difesa della Liga e d'Europa, concludendo una stagione quasi senza precedenti nel conservare la porta inviolata.
Il Barça però non perde soltanto due titolari dell'ultima decade; perde anche due capitani, due veterani nello spogliatoio che hanno marchiato la grandezza del club. Sono divenuti due icone dei rispettivi ruoli, i primi esempi disponibili nella mente di tutti quando nell'ultimo decennio ci si è domandati: chi è il terzino sinistro più forte al mondo? Chi è il regista migliore?
Non lasciano però soltanto vuoti e responsabilità importanti. Sia perché il passaggio del testimone è già in parte avvenuto, con Araujo, Baldé e De Jong, sia perché le casse del club blaugrana, che non è del tutto uscito dalle difficoltà vissute un anno fa, si allegeriscono. Gli addii di Sergio Busquets e Jordi Alba si consumeranno nell'ultimo ballo al Camp Nou, in programma domenica prossima contro il Mallorca.
Addii che non solo aprono una nuova era, ma si stima facciano risparmiare circa 40 milioni di euro ale Barcellona. Milioni necessari per blindare i giovani talenti e poter iscrivere i rinnovi di Gavi, Araujo e Baldé su tutti. Jordi Alba, a differenza di Busquets, nell'ultima stagione con Xavi ha avuto un ruolo abbastanza diverso. Ha totalizzato soltanto 29 presenze su 50 partite disponibili, entrando 10 volte dalla panchina; con meno di 2000 minuti sul campo è di fatto diventato la riserva del suo allievo.
Un ruolo non meno importante a detta proprio del laterale, ma che si è rivelato ovviamente una novità nella sua carriera: "Volevo rimanere, però glia anni passano. Quest'anno ho avuto un ruolo differente, non meno importante. Ho pensato che bisognava lasciare il posto ai giovani. Ognuno ha la sua opinione e io ho sempre provato ad aiutare il club. Penso che sia la cosa migliore".
Non c'è un modo giusto per dire addio al club che è stato la propria casa per più di un decennio, un modo opportuno per salutare senza lacrime o senza quell'aura di dispiacere ed emozione che domina questi eventi. C'è però un fattore che ha accomunato i capitani del Barcellona in questa lunga stagione. Tutti, Pique prima, Busquets e Alba poi, si sono fatti da parte per necessità del club, rinunciando a mensilità anche molto onerose per poterne allegerire le casse e far spazio all'ingombrante futuro ormai definitivamente emerso.
Anche Iniesta guarda oltre?
Dall'addio al Barcellona sono ormai trascorsi cinque anni. Anni nei quali gli scarpini di Andrés Iniesta non sono mai stati riposti in un armadio. Uno dei centrocampisti più influenti del XXI secolo ha esportato il suo modello in Giappone, dove si è regalato cinque stagioni e un paio di trofei con la maglia del Vissel Kobe.
A 39 anni compiuti da poco (11 maggio) ha deciso che è arrivato momento di cambiare. Il centrocampista non ha ammesso che si tratti di un ritiro, esprimendo ancora la voglia di giocare, ma è evidente che l'amichevole del 6 giugno tra Barcellona e Vissel Kobe abbia tutto il sapore di una celebrazione e della chiusura di un capitolo.