Gattuso e quelle etichette (sbagliate) del calcio: Rino è andato anche oltre Sarri...
Il mondo del calcio, forse per convenzione, sicuramente per una abitudine radicata nel tempo, è solito etichettare calciatori e allenatori. Uno degli esempi più lampanti è Gennaro Gattuso. L'attuale allenatore del Napoli, da calciatore, aveva caratteristiche ben precise. Era un centrocampista bravo soprattutto a interrompere le iniziative degli avversari. Non un numero 10 insomma. Un calciatore fondamentale, un campione che consentiva anche ai compagni di esprimersi al meglio. Veniva definito "Ringhio", una sorta di mastino bravo a recuperare palloni.
Gennaro Gattuso, da allenatore, ha anche altre qualità. Non ha perso la sua grinta e la capacità di trasmetterla agli altri. Ha aggiunto, da amante del calcio, anche il gioco propositivo. Veniva definito "difensivista" oppure "catenacciaro", ma a Napoli, e non solo, ha dimostrato di essere molto di più. Gattuso propone un calcio offensivo. Nemmeno Maurizio Sarri, uno dei principali fautori del bel gioco, si è mai spinto a far giocare il Napoli con quattro attaccanti dall'inizio. Gattuso lo ha fatto. Il suo 4-2-3-1 prevede la presenza di quattro calciatori dalle caratteristiche ultra-offensive.
Gattuso ha dimostrato di essere un mister eclettico, capace di cambiare diversi sistemi di gioco anche a partita in corso. Rino è un allenatore ancora giovane, con ampi margini di miglioramento. Ma ha dimostrato di essere un mister vero.
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