Frey racconta la sua Serie A e traccia le differenze rispetto al panorama attuale
Esclusiva 90min - Sebastien Frey, ex portiere di Fiorentina e Inter, ha parlato a tutto tondo ai microfoni dell'edizione francese di 90min. Nell'ultima parte della video-intervista condotta da Elvin De Fazio l'ex calciatore si è soffermato nello specifico sulla differenza tra la Serie A degli anni '90 e quella attuale, provando a tracciare un paragone tra due periodi distanti e a capire in cosa sia cambiato il nostro calcio.
Sulle differenze tra la Serie A odierna e quella dei suoi tempi: "Non penso ci sia una differenza di qualità, anche perché ancor oggi la Serie A ha qualità. Io la definisco più romantica, più nostalgica la mia Serie A perché c'erano dei valori più profondi. Un calcio dove la gente era veramente innamorata e non vedeva l'ora di andare allo stadio, ma adesso complici anche i mezzi come la TV, internet la gente guarda la partita a casa. Prima dovevi uscire di casa con la famiglia e andare allo stadio e si risentiva sugli spalti quest'aspetto. Io credo che i più grandi giocatori della mia epoca come top campionato sceglievano sempre la Serie A. Se tu adesso chiedi a un calciatore dove vuole andare ti risponde Inghilterra. Negli anni '90 tutti erano molto chiari: se dovevi diventare uno dei più forti dovevi andare in Serie A. La Serie A ha perso fascino negli ultimi anni, però devo dire che con le ultime sfide con Milan, Juve e Inter risento un po' di passione. Mi auguro che tutto il popolo italiano possa essere di nuovo appassionato e riempire gli stadi".
Su cosa manca per rivedere la Serie A di nuovo al top: "Le generazioni sono cambiate: il calcio prima era una passione ma adesso è diventato più un business. Ci sono troppi interessi sui giocatori e attorno ai club. La differenza c'è anche nella proprietà, ti cito cinque club: Inter, presidente Moratti. Milan: Berlusconi, Lazio: Cragnotti, Roma: Sensi e poi Juve con Agnelli. L'Inter oggi ha la proprietà cinese, il Milan è americano, la Roma è americana, e la Lazio ha Lotito che non so quanto potrà durare. Spesso parlava il cuore, adesso ci sono questi presidenti stranieri che investono nel nostro campionato per affari e loro devono far quadrare i conti e questo purtroppo lo risenti. Mi piacerebbe rivedere famiglie che investono nel nostro calcio perché è un calcio che merita e mi auguro di rivederlo un giorno lassù".