Tulle le frasi critiche di Mourinho nei confronti della sua Roma
Nel corso dell'estate, dopo l'annuncio che tanto stupore destò nel popolo giallorosso e nell'Italia calcistica, la Roma e la Serie A hanno imparato a conoscere una versione di José Mourinho distante da quella più istrionica e divisiva nota in passato.
Si è parlato tanto di Mourinho 2.0 e di un approccio mediatico più morbido, con meno spigoli, ma nel corso dei mesi - con la complicità di episodi arbitrali contestati e di risultati talvolta deludenti - è emerso un tratto diverso nella gestione del rapporto coi media da parte del portoghese, un tratto sicuramente più deciso e non così tiepido.
Non sono mancate, cioè, prese di posizione neanche troppo velate nei confronti della squadra: un pungolo, o qualcosa di più, il cui emblema si trova in quanto accadde dopo la disfatta col Bodo/Glimt in Conference ma che, anche di recente, si è fatto sentire e non troppo tra le righe.
Dopo il 4-0 a Salerno: "Vorrei più esperienza"
Già a fine a agosto, in particolare dopo il rotondo successo di Salerno, Mourinho iniziò a lanciare segnali non certo entusiastici rispetto alla profondità della rosa, anche al di là dei buoni risultati che la sua Roma stava ottenendo nelle prime uscite (e di un gioco soddisfacente).
Mourinho si espresse così: "In panchina vorrei più esperienza, non più qualità. Ci sono rose molto più ricche della nostra". Il tecnico sottolineò già in quella circostanza, all'alba del campionato, che prima o poi sarebbero arrivati momenti in cui un undici affidabile non sarebbe stato una garanzia sufficiente per andare avanti e per continuare a fare risultato.
Commentando il mercato: "Differenza coi top club"
Non si è mai arrivati a un atteggiamento nettamente critico e ostile di Mourinho nei confronti della dirigenza, per il mercato condotto la scorsa estate, ma a inizio settembre non mancarono parole piuttosto chiare in merito alle lacune che l'allenatore vedeva nella sua rosa.
"L'esperienza non si compra ma si costruisce, ora pensiamo ai giocatori che abbiamo come Reynolds, Zalewski, Bove e Calafiori. anche per loro è un modo di crescere. Non mi piacerebbe nemmeno parlare di mercato, però paragonando la nostra rosa ai top club la differenza è significativa. Ma mi fido dei miei 'ragazzini', se devono giocare lo faranno".
Dopo la disfatta in Conference: "Il Bodo ha più qualità"
Si tratta, come detto, dell'esempio più chiaro delle prese di posizione del tecnico nei confronti della squadra, parole che in questo caso ebbero un seguito anche nei fatti e che destarono più di una critica. Mourinho ci andò giù pesante e spiegò: "Ho deciso di farne riposare tanti, abbiamo perso contro una squadra che ha più qualità di noi, il Bodo ha più qualità della formazione che ho schierato oggi dall'inizio".
Proseguendo poi: "C’è differenza di qualità tra un gruppo di giocatori e un altro gruppo. Ho deciso di fare questi cambi, sapevo dei limiti di qualcuno, lo sapevo, però mi aspettavo una risposta migliore". Parole che, appunto, trovarono un seguito nelle scelte successive: Mourinho lasciò addirittura fuori dai convocati Diawara, Villar, Reynolds e Mayoral.
Dopo la sconfitta di San Siro col Milan: "Livello tecnico basso"
Diverso il contenuto delle critiche mosse più di recente da Mourinho nei confronti della squadra, non un discorso concentrato esclusivamente sulla poca esperienza del gruppo ma parole legate alla qualità espressa.
In sostanza l'allenatore si è detto deluso dal livello tecnico della sua Roma e, anche in questo caso, non ha fatto niente per nascondere la frustrazione: "Non mi è piaciuta la mia squadra, perché siamo stati sempre nella partita anche nel 2-0 e fino al rosso di Karsdorp, però con un livello tecnico basso. Abbiamo perso palle in situazione di grande facilità: il secondo gol è un esempio chiaro così come l’ultimo rigore. Perdiamo palle in maniera incredibile. C’è una mancanza di qualità tecnica che oggi non ci ha permesso di costruire di più. Il carattere c’è stato, però il livello tecnico è veramente basso".
Dopo la rimonta subita con la Juve: "Mancanze di personalità"
"La squadra ha talento, ma ci sono delle mancanze in termini di personalità. Dobbiamo uscire fuori dalla comfort zone del sesto-settimo posto: i ragazzi devono venire nella mia direzione, non sono io che devo andare verso di loro sotto il profilo psicologico" riporta Sky.
A questo punto Mourinho ne fa una questione di mentalità, spiegando come la squadra si stia rivelando poco ambiziosa, in una paradossale confort zone data da posizioni di classifica certo inferiori alle attese e non gettando il cuore oltre l'ostacolo, soprattutto nei momenti di difficoltà (nello specifico dopo il 3-2 firmato da Locatelli al 70').
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