FIFA History: l'evoluzione di Kevin De Bruyne su Ultimate Team

Kevin De Bruyne nella sua versione con overall più basso e più alto su FIFA Ultimate Team
Kevin De Bruyne nella sua versione con overall più basso e più alto su FIFA Ultimate Team / 90min Italia
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FIFA Ultimate Team è una modalità del famoso videogioco tanto semplice quanto geniale, che prende spunto dai più nostalgici album di figurine e li evolve in un vero e proprio gioco, dove scegliere tattiche, strategie, gestire i contratti e l'intesa tra i calciatori che troviamo nei pacchetti. E cosa ci può essere meglio di figurine virtuali costantemente aggiornate per osservare la crescita di un giocatore, sia tecnicamente che per quanto riguarda la percezione di noi appassionati? Questa rubrica si propone di osservare (anche e soprattutto statisticamente) le stagioni di alcuni calciatori, in modo da capire le motivazioni dietro l'aumento (o il declino) delle loro statistiche sulle carte FIFA.

La scorsa settimana, con Griezmann, siamo partiti da FIFA 12, andando ad esaminare 10 stagioni del fuoriclasse francese. Oggi, con Kevin De Bruyne, siamo già pronti ad infrangere il record, partendo addirittura da FIFA 10, per arrivare alla stagione in corso, che vede De Bruyne e il suo Manchester City inesorabilmente diretti verso la vittoria della Premier.

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La narrazione che si ha oggi del giovane Kevin De Bruyne non è così distante da quella di Gesù che a dodici anni si ferma al tempio di Gerusalemme a discutere con i Dottori della Legge, sorpresi dalla conoscenza immensa delle Sacre Scritture che dimostrava un ragazzo così giovane. Il piccolo Kevin secondo i suoi allenatori del tempo, già ai tempi delle giovanili del Gent (in cui era entrato a soli 8 anni), era l'unico con cui si potesse parlare di calcio, di tattica, che avesse delle idee forti del suo gioco e delle ambizioni ancora più grandi. Queste ambizioni e la consapevolezza di che tipo di giocatore fosse già a 14 anni, lo portarono al quasi omonimo Genk, scelto per la tradizione di giocatori tecnici che è stata poi la base per l'età dell'oro che tutta la nazionale belga ha vissuto negli ultimi anni, culminata (forse) con il terzo posto al mondiale 2018 e con la prima posizione nella classifica mondiale FIFA che ancora detiene. La stagione 2009/10 è la sua prima da titolare nella Jupiler Pro League, e lascia intravedere ottime cose, senza sbalordire nessuno, neanche FIFA, che gli assegna un 64 di overall, con un 56 in Passaggio che oggi sembra una bestemmia.

Kevin De Bruyne
Per fortuna è diventato famoso, altrimenti la qualità delle foto sarebbe probabilmente rimasta questa / EuroFootball/Getty Images

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Questo è l'anno in cui De Bruyne dimostra di essersi ambientato, di essere in grado di reggere il calcio dei grandi. Gioca con più regolarità e mette in mostra i suoi punti di forza, in particolare la spiccata propensione all'assist. Saranno 17 a fine stagione, conditi da 6 gol, in 35 partite tra tutte le competizioni. FIFA lo premia con un 70 in Passaggio e un 71 in Dribbling, che da qui in avanti rimarranno praticamente sempre le sue top stats. Le sue impressionanti prestazioni e i suoi passaggi portano il Genk a vincere il campionato, e intanto in Europa si comincia a parlare seriamente di lui...

FIFA 12

36 partite, 15 assist e 8 gol. Questo lo score finale di questa stagione, che lo fa arrivare ad un overall di 81, +6 sulla carta di inizio stagione. Si rompe la barriera dell'80 quindi, e lo stesso vale per Passaggio, Dribbling e Tiro, rispettivamente 85, 81 e 81. Già a gennaio le sirene del grande calcio si fanno sentire sempre più insistenti, e la spunta il Chelsea con 7 milioncini, che da lì a poco avrebbe vinto la sua prima (strana) Champions League. I Blues decidono comunque di lasciarlo in prestito altri sei mesi, e De Bruyne ripaga come suo solito, con passaggi che tagliano perfettamente il campo e fanno la fortuna di qualsiasi attaccante. Il prossimo anno, dovrà mostrare al grande calcio europeo che quell'ambizione e quella dedizione che mostrava mentre parlava con i Grandi Saggi non si è spenta.

Kevin De Bruyne
A dimostrazione dell'importanza che ha avuto De Bruyne nel club belga / Catherine Ivill/Getty Images

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Ambientarsi in Inghilterra non era un problema. De Bruyne riesce a parlare fluentemente almeno 4 lingue, e la sua famiglia è una famiglia estremamente cosmopolita. Dunque, l'inglese c'è, le ambizioni anche, la sicurezza non manca, il giocatore sembra essere destinato a giocarsi le sue carte. Ma il Chelsea terrà fede alla sua tradizione di mandare i giovani in prestito ovunque e a qualsiasi costo, e così Kevin va a "farsi le ossa" nel Werder Brema. In Germania, da trequartista, stupisce tutti e si conferma come uno dei migliori prospetti del calcio mondiale: 10 gol e 10 assist (tre anni consecutivi in doppia cifra di assist), e ben 86 passaggi chiave. Rispetto all'inizio della stagione, FUT gli dona un +6 in Passaggio (passa da 80 a 86) e in Tiro (da 75 a 81) mentre le altre statistiche ricevono un aumento più moderato. Tuttavia l'overall ottiene soltanto un +2, facendogli raggiungere un 80 che sembra un downgrade della scorsa stagione, probabilmente dovuto più al posizionamento in classifica della squadra (il Werder Brema arriverà 14°), che alle sue prestazioni, che sembrano in costante miglioramento. Da segnalare un 80 in Dribbling che definirei piuttosto bugiardo, dati i 145 dribbling tentati in tutta la stagione, con una precisione del 70%, superiore quell'anno ad un certo Lionel Messi, ad esempio. Il dribbling di De Bruyne è certamente molto diverso, più prudente e meno spettacolare e pazzo, ma funzionale, e non premiarlo mi sembra una follia.

Kevin De Bruyne
La conduzione è una delle migliori qualità di De Bruyne, ma non quella più elegante, senza dubbio / PATRIK STOLLARZ/Getty Images

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Kevin è pronto. Il Chelsea si riprende il suo giovane fuoriclasse, e già nelle prime due partite si prende la maglia da titolare, riuscendo a colpire una traversa, servire un assist e moltissimi altri passaggi che assist non lo sono diventati per pochissimo, e mai per colpa sua, in soli 130 minuti giocati. L'inizio promette benissimo, e sembra che se uno giovane come lui è riuscito a guadagnarsi una maglia in un centrocampo affollato come quello londinese, e con in panchina uno come Mourinho, che con i giovani non è quasi mai andato particolarmente d'accordo, forse le speranze che possa diventare un top mondiale non sono così fantasiose. A gennaio De Bruyne avrà giocato in totale 426', e il suo score rimarrà quello delle prime due giornate. Che cosa è successo? Cosa è cambiato rispetto alle prime due giornate? Mourinho l'ha fatto fuori, parla di svogliatezza, di mancanza di passione e voglia. De Bruyne nega praticamente tutto, per quanto ammette di essersi gestito male durante la stagione.

"Naturalmente, anch’io ho fatto degli errori. Sono stato ingenuo, avrei dovuto gestirmi meglio come giocatore. [...] A dicembre, Mourinho mi ha chiamato nel suo ufficio. Ha iniziato a leggere da un foglio: “Un assist, zero gol, dieci palle recuperate”. Ho capito che si trattavano delle mie statistiche, poi ha letto quelle degli altri attaccanti. Erano molto migliori rispetto alle mie. Io ho risposto che i miei numeri non potevano essere così alti, dato che avevo giocato di meno. José mi ha detto: “Beh, se Mata viene ceduto tu sarai la quinta scelta invece che la sesta”. A quel punto, ho deciso di essere onesto, gli ho detto che volevo essere ceduto, che avrei preferito giocare di più in un’altra squadra. Credo che José sia rimasto po’ deluso."

Kevin De Bruyne

De Bruyne viene ceduto, per 16 milioni di sterline, al Wolfsburg. Si vede che in Bundesliga è riuscito a lasciare il segno. In soli 6 mesi segna 3 gol e riesce ad arrivare a 7 assist, per non rovinarsi troppo l'immagine. Purtroppo la stagione a due facce non lo premia sul campo virtuale di Ultimate Team e da un discreto 80 di OA, a fine stagione riesce a passare solo ad un 82 con piccoli boost ai soliti Passaggio, Tiro e Dribbling. Tuttavia, l'impressione è che manchi davvero poco all'esplosione del belga...

Kevin De Bruyne, Samuel Eto'o
De Bruyne e Eto'o che gelano nello stadio dello Stoke CIty / Michael Regan/Getty Images

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51 partite. 16 gol. 28 assist. 60% di riuscita nei dribbling, che sono 200 in totale in tutta la stagione (suo record assoluto). 164 passaggi chiave, in pratica se avanti ci fosse stato un Haaland, De Bruyne sarebbe potuto arrivare, chi lo sa, magari a 40, 50 assist stagionali. Grazie a Dio le leggi fisiche del calcio glielo hanno impedito, altrimenti avremmo dovuto fixarlo, proprio come un bug su FIFA. Su 84 lanci lunghi ne ha sbagliati soltanto 23, a dimostrazione della sua precisione, ma anche della sua intelligenza. KDB sa sempre qual è la scelta giusta per mettere l'attaccante nella condizione migliore, senza lanciarlo, ma "scegliendo" per lui. L'attaccante non deve quasi mai raggiungere la palla scagliata in avanti, ma se la ritrova tra i piedi nella posizione perfetta per controllarla o calciarla. Aggiungiamo anche i 96 tiri, 3.5 a partita, e otteniamo una stagione che i tifosi del Wolfsburg non scorderanno mai, anche per via del secondo posto dietro l'inarrivabile Bayern Monaco, ma in particolare per la vittoria di Coppa e Supercoppa di Germania. De Bruyne viene premiato come miglior giocatore in Germania, miglior giocatore belga, ed entra nel Team of the Season dell'Europa League. A proposito di TOTS, entra anche tra quelli di FIFA, partendo da una base di 81, e arrivando ad una carta che finalmente lo raffigura a pieno: 92 di overall, 98 in Passaggio (+18), 95 in Tiro (+15), 94 in Dribbling (+13), 88 in Velocità (+11), 82 e 55 in Fisico, non il suo punto forte, e in Difesa, dove invece inizia un lavoro che vedrà i suoi frutti solo fra qualche anno. La stagione completamente fuori dal normale lo porta ad essere il pezzo pregiato del mercato estivo, e quando sei un pezzo pregiato significa che stanno per bussare alla tua porta gli sceicchi. Kevin De Bruyne si trasferisce al Manchester City per circa 76 milioni di euro, diventando, all'epoca, l'acquisto più oneroso della storia della Premier League. Ora KDB potrà dimostrare, a 24 anni, che è pronto, e che forse pronto lo era già da un po'.

Kevin De Bruyne
De Bruyne ha vinto il premio di MVP battendo Robben, dopo un dominio di quattro anni di calciatori tedeschi. L'ultimo straniero? Robben / Boris Streubel/Getty Images

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Al City di Pellegrini, Kevin parte benissimo: nei primi 5 mesi realizza 5 gol e 9 assist, con ottime prestazioni da "ordinatore" della squadra. Il volume dei passaggi e dei tiri è più basso rispetto all'anno precedente, ma è un calo più che giustificato, in particolare per via della pressione che subisce, sia sui giornali, ma soprattutto sul campo. Il ruolo di De Bruyne è, appunto, quello di ordinare la squadra, di sceglierne le transizioni, o di eseguirle da solo, è un tuttocampista a tempo pieno. Chiaramente questo ha influito anche sulla condizione fisica del giocatore (salterà 12 partite per un infortunio al ginocchio), ma la prima stagione con la maglia dei Citizens è comunque più che positiva: 16 gol e 13 assist in 40 partite, numeri che danno ragione agli sceicchi andati a bussare alla porta del Wolfsburg. Intanto su FUT, grazie alla grande stagione con la maglia biancoverde, era riuscito ad ottenere un overall di partenza di 86, ed era ritornato finalmente un over-85 alla stat di Passaggio. Si trasformeranno, al termine di una stagione certamente strana (è l'anno della vittoria del Leicester in Premier), in un 95 di OA e un 99 in Passaggio, il primo in carriera. 97 in Dribbling e 96 in Tiro completano l'opera, 93 in Fisico forse un po' generoso, 56 in Difesa troppo cattivo.

Kevin De Bruyne
De Bruyne al primo anno al Manchester. Sulla maglia è ancora presente il vecchio stemma / Julian Finney/Getty Images

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Su FIFA, De Bruyne parte con un ricco 88, e ormai è, senza alcun dubbio, tra i top mondiali del momento. Ma inizia a sorgere una domanda. Può migliorare, può fare più di così? Alla fine per un centrocampista con le sue qualità la maturità può arrivare più tardi, e a 25 anni sembra avere ancora tanto tempo per arrivare ancora più in alto. Tuttavia, arrivare più in alto diventa sempre più difficile, una scalata sempre più ripida. Solo un allenatore ci poteva riuscire: sulla panchina del Manchester City, quest'anno, si siede un certo Pep Guardiola, l'allenatore più importante dell'ultimo decennio. De Bruyne, inizialmente, potrebbe non sembrare un giocatore particolarmente adatto al gioco di posizione di Guardiola, è troppo dinamico, troppo . Ma Guardiola ne percepisce il potenziale, in particolare in fase di conduzione, e lo sposta più indietro. Non più trequartista puro, o esterno, ma mezzala che viene a prendersi la palla in difesa, che la porta avanti, che serve l'ultimo passaggio o che mette l'esterno in condizione di servirlo lui, l'ultimo passaggio. Copre costantemente tutto il campo, con il corpo o con i lanci, riesce a non diminuire la sua produzione offensiva, riuscendo ad incrementare quella difensiva. Aumentano, infatti, sia i contrasti, sia i passaggi intercettati, ma non la sua statistica in Difesa su FUT, che rimane 55. Nonostante una stagione con 20 assist e 7 gol, FIFA non gli assegna nuovamente un 99 in Passaggio, ma "solo" un 97 e in generale, rispetto all'ultima carta dell'anno precedente, peggiorano tutte le statistiche. In realtà De Bruyne migliora tantissimo sotto il tecnico spagnolo, ma almeno l'abbassamento generale delle stat principali non ha influito sull'OA, che rimane 95. E poi è un pur sempre una TOTS, no?

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Per un pelo, De Bruyne non iniziava la sua stagione virtuale con un bel 90 accanto al suo faccione. Solo 89 per il fuoriclasse belga quest'anno, 88 in Passaggio che sembrerà sempre troppo basso (anche se sicuramente i passaggi corti non sono i suoi preferiti), 45 in Difesa davvero esageratamente basso, 84 e 85 in Tiro e Dribbling. La stagione è praticamente un remake, in quanto a numeri, di quella al Wolfsburg, ma circondato da giocatori di caratura decisamente superiore, e questo si trasforma in una vittoria della Premier con ben 100 punti, 19 di distacco sui rivali del Manchester United, secondi. Guardiola ha creato, nuovamente, una squadra invincibile, capace di segnare 106 gol e non vincere solo 6 partite in Premier League (4 pareggi e 2 sconfitte). 106 gol di cui 24 sono frutto di un colpo del belga, con 8 gol e 16 assist (12 gol e 21 assist in tutte le competizioni). Aggiungiamo a questa stagione anche un ottimo mondiale, concluso al terzo posto, e questa diventa una delle stagioni più importanti per KDB. Ormai ha assorbito completamente il gioco di Guardiola, e Guardiola è riuscito nuovamente ad evolvere il suo per sfruttare al massimo le peculiarità dei suoi giocatori, tra cui proprio il belga. Una relazione che ha migliorato entrambi (ricordate di Gesù al tempio?), ma FIFA sembra ancora timidina nei confronti del centrocampista. Per carità, un 96 di overall non si butta via, e lo stesso vale per gli altri valori (98 passaggio, 96 tiro, 96 dribbling, 90 fisico, 85 velocità), ma ormai De Bruyne è definitivamente quel tipo di giocatore: quello che sarà impossibile da descrivere con dei valori, impossibile da ingabbiare in una carta di un gioco o in un avatar virtuale.

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Annata molto strana per De Bruyne, quella 2018/19. Solo 6 gol e 11 assist in stagione (come se fosse poco, poi, ma ci ha abituato a ben altri numeri), ma questo calo di rendimento è dovuto ad una stagione tormentata dagli infortuni. In campionato gioca solo 975', praticamente 10 partite intere, e per quanto le sue qualità sembrano essere rimaste intatte dai vari problemi muscolari e rottura dei legamenti, la sua personale stagione ne è fortemente influenzata. Il Manchester, invece, va alla grande. Prima il bis del campionato, questa volta con 98 punti (+1 sul Liverpool), poi il "triplete" nazionale con Coppa di Lega e FA Cup, e un Community Shield come ciliegina, mentre la corsa alla tanto agognata Champions si ferma ai quarti per colpa del Tottenham e di qualche centimetro. FIFA decide però di chiedere perdono per alcuni errori fatti negli anni precedenti, e anche grazie alle vittorie della squadra, De Bruyne ottiene la sua prima carta con OA di 99, ma soprattutto ottiene finalmente un piccolo riconoscimento alla sua fase difensiva, non costante, non impeccabile, ma comunque importante negli equilibri della squadra, con un bell'81. Poi ci sono anche due 99, in Dribbling e, chi l'avrebbe mai detto, Passaggio, un 94 in Velocità e 95 in Fisico. Una carta che sembra semplicemente devastante, la sua carta migliore in quel momento, proprio nella sua stagione più travagliata.

FIFA 20

De Bruyne è tornato. 16 gol e 23 assist, 136 passaggi chiave, 3 tiri a partita, una percentuale di dribbling riusciti pari al 60%, tutto frutto di un Guardiola che ha saputo ancora innovarsi, cambiare le carte in tavola e affidare a De Bruyne ancora più produzione offensiva (0,59 xA a partita, mai avuto un valore così alto). Nonostante le vittorie in Coppa di Lega, e la vittoria del Community Shield, la stagione del Manchester è molto buona dal punto di vista del gioco (anche se sperimentale, basta paragonare il Cancelo dello scorso anno, con quello attuale), ma decisamente poco soddisfacente: uscita ai quarti di finale contro il non irresistibile Lione, e Premier persa con 7 giornate di anticipo e 18 punti di distacco dal Liverpool. Ma torniamo su De Bruyne. La sua stagione rimane fenomenale, e ormai rischiamo di ripeterci, quindi passiamo direttamente ai numeri che lo descrivono in Ultimate Team quest'anno: 99 in Passaggio, 98 in Dribbling, 97 in Tiro, 95 in Fisico, 92 in Velocità e 90 in Difesa. Chiaramente, con tutte queste statistiche over-90, l'OA non può che essere 99. E, come troppo spesso capita, sembra sempre troppo basso, poco rispettoso.

FIFA 21

Finalmente siamo arrivati al presente. In questa stagione Kevin De Bruyne sta semplicemente continuando a fare Kevin De Bruyne: 11 assist, 5 gol (che al netto dei 9.6 xG ci mostrano un calo nella precisione e nel cinismo che non era mai avvenuto), prestazioni eccezionali che stanno aiutando il City a vincere la Premier senza la minima preoccupazione. Insomma, ancora una volta Guardiola è riuscito a costruire la squadra perfetta, e De Bruyne ne è una parte fondamentale.

In FUT si era partiti da una carta praticamente identica a quella dello scorso anno, con qualche piccolo boost in DEF, DRI e PAS, e per ora siamo arrivati alla TOTY 2020, che un po' delude: 98 su Passaggio e 96 di overall sembrano ancora bassi, mentre l'over 70 in Difesa è fortunatamente stabile. La stagione, però, non è ancora finita, riuscirà De Bruyne ad entrare nel TOTS (che domande!), e ad ottenere un bel 99 per il terzo anno consecutivo?


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