Diritti tv, è guerra fredda. Club divisi, prosegue lo scontro sull'ultima rata

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FBL-ITA-SERIEA-JUVENTUS-INTER / VINCENZO PINTO/Getty Images
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L'edizione odierna del Corriere dello Sport, nello spazio riservato al calcio, si sofferma sulla diatriba tra la Lega Calcio e le televisioni. L'argomento della contesa riguarda la rata di maggio. A breve partiranno le fatture, poi quindici giorni a disposizione dei vari broadcaster per poter saldare il tutto.
La divisione, inevitabile, è stata tra falchi e colombe. Ovvero tra le società decise a far valere immediatamente i propri diritti, forti di un contratto che non prevede correzioni in caso di eventi di forza maggiore (come una pandemia e il conseguente stop del Governo) e tra quelle più propense al dialogo, invece che allo scontro, temendo poi le conseguenze che avrebbe una battaglia legale per il futuro, ovvero il prossimo bando per la vendita dei diritti per il triennio 2021-24.

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FBL-ITA-SERIEA-JUVENTUS-INTER / VINCENZO PINTO/Getty Images

Dai broadcaster, come riporta l'edizione odierna del Corriere della Sera, trapelano intenzioni differenti. È vero che la serie A, ancora una volta all'unanimità ha ribadito la volontà di tornare in campo, a condizione che sia garantita l’adeguata sicurezza sanitaria. Ma è proprio questo che mantiene ancora tutto in bilico. Sky, Dazn e Img, al di là delle lettere inviate nei giorni scorsi, hanno sempre manifestato la disponibilità a trattare e a trovare un’intesa.

Le varie televisioni lamentano di non essere mai state chiamati dalla Lega per sedersi davvero a un tavolo con l’obiettivo di trovare soluzioni accettabili per tutte le parti coinvolte. Probabilmente, al di là dei falchi, decisi comunque a incassare l’intera torta, la Lega, quel tavolo, lo convocherebbe solo una volta saldata l’ultima rata.


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