Diario della FIFA Arab Cup: Qatar - Emirati Arabi Uniti e l'Al Bayt Stadium

Se qualche anno fa mi avessero detto che avrei assistito a una partita di calcio dentro a una tenda con sessantamila persone avrei gridato alla follia. Ma le vie del calcio si sa, sono infinite. Quindi ecco a voi l'Al Bayt Stadium, una Khayma (in arabo signfica tenda) gigante che sorge in un promontorio in mezzo al deserto a nord di Doha.

Sarà qui, che tra poco meno di un anno, si apriranno le danze di Qatar 2022 e sarà sempre qui che tra poco più di una settimana si giocherà l'atto finale della FIFA Arab Cup 2021. Nel quarto di finale di stasera tra Qatar ed Emirati Arabi Uniti invece, oltre alla semifinale, in palio c'è anche- da queste parti è una faccenda piuttosto seria - la supremazia del Golfo.

Fuori dal capolinea della metro rossa, oltre al Lusail Stadium (gigante da 86.000 posti che ospiterà la finale mondiale) e agli shuttle che conducono allo stadio, ci sono tantissimi volontari che regalano sciarpe e magliette del Qatar ai tanti stranieri residenti qui con l'intenzione di colorare le due curve. Nelle tribune a dominare è il bianco degli abiti tradizionali con un gioco di colori che va a comporre la bandiera qatarina.

In campo non c'è storia, con il Qatar che mette subito le cose in chiaro dimostrando una supremazia sia tecnica che fisica. Il primo tempo termina 5 a 0, grazie a un autogol propiziato dall'idolo di casa Akram Afif, una doppietta di Ali Almoez, sudanese cresciuto in Qatar, e i gol di Khoukhi e Abdulaziz.

Nella ripresa succede poco e niente e ad essere protagonista è il pubblico che anima l'atmosfera ondeggiando sugli spalti. Finisce 5 a 0, con il Qatar che approda in semifinale dove troverà la vincente di Marocco - Algeria in un impegno che si preannuncia di ben altro livello.

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