DAZN tra luci e ombre: i pro e i contro emersi fin qui

Il campionato di Serie A 2021/22 ha preso il via ormai tre mesi fa, poco meno, e tra i motivi di attesa e di curiosità attorno alla nuova stagione spiccava senz'altro l'attribuzione dei diritti TV a DAZN, piattaforma streaming già approdata in Italia alla vigilia della stagione 2018/19 ma chiamata in questo 2021 al grande salto, a discapito di Sky Sport rimasta orfana della certezza (ormai radicata nel tempo) di essere chiamata a trasmettere il campionato italiano.
Un cambiamento che va ben al di là di un banale passaggio di consegne, che coinvolge in maniera radicale e profonda le abitudini degli utenti, il loro approccio verso il calcio come show, la loro fruizione dell'evento attraverso mezzi diversi rispetto a quelli più storicamente radicati. Un momento nevralgico che, fin qui, ha regalato luci e ombre, situazioni critiche (ai confini del surreale) e spunti interessanti da valutare e da apprezzare.
I contro di DAZN
1. I problemi tecnici
Si tratta a tutti gli effetti dell'aspetto più criticato e discusso dei primi mesi di DAZN come detentrice della Serie A in esclusiva: il raggio dei problemi riscontrati è più che mai ampio e variegato, comprendendo una visione interrotta e poco fluida delle partite, una fruizione radicalmente diversa in base al device utilizzato, interi primi tempi di partite che gli utenti non hanno potuto vedere (soprattutto tramite la app) e, di conseguenza, ondate di critiche e di reclami.
Un discorso che ovviamente si lega anche allo scenario delle connessioni internet in Italia, quadro piuttosto cupo se rapportato ad altre realtà e tale da rendere "avveniristico" un passaggio che altrove non ha provocato tumulti ma che, da noi, ha causato un vero e proprio terremoto. Un discorso non imputabile in toto a DAZN ma che, per certi versi, non ha trovato una risposta subito all'altezza.
2. Il caos doppia utenza
Tematica più recente, poi chiusa con un nulla di fatto, è quella relativa allo stop alla cosiddetta doppia utenza: in sostanza lo stop avrebbe impedito di collegarsi contemporaneamente da due device con lo stesso account, una decisione che (se portata fino in fondo) avrebbe scatenato un polverone notevole, considerando quel che è successo quando la voce ha iniziato a circolare.
La politica e le associazioni dei consumatori si sono mobilitate preventivamente, tanto da condurre a un dietrofront: in questa stagione non ci saranno cambiamenti e sarà dunque possibile, come da accordi sottoscritti con gli abbonati, accedere contemporaneamente a DAZN da due device diversi. Una possibile minaccia, dunque, conclusa coi proverbiali tarallucci e vino.
3. Assistenza da rivedere
Un discorso, questo, che per certi versi si intreccia in modo saldo agli altri due citati, in particolare al primo: a fronte di dubbi e problematiche che nei mesi si sono avvicendanti, infatti, DAZN non ha sempre dimostrato di saper fornire delucidazioni o interventi atti a risolvere le situazioni del singolo utente.
L'assenza di un numero dedicato, del resto, rende più complesso creare un'interazione diretta, lasciando a risposte spesso "universali" il compito (arduo) di comprendere le esigenze del cliente e di rispondere alle sue attese. Il tutto considerando anche come l'utenza media non sia necessariamente avvezza a interagire con un'assistenza svolta esclusivamente via chat o tramite canali social, abituata invece alla classica interazione telefonica.
I pro di DAZN
4. Al passo coi tempi
Occorre a onor del vero sottolineare come il passaggio a DAZN, pur con diversi tratti ai limiti del traumatico per alcuni utenti, abbia risposto a esigenze di chi si aspetta una fruizione più personalizzata del calcio in TV.
Non dunque un palinsesto stabilito a priori ma la possibilità di accedere a piacimento, anche a posteriori, alla partita che interessa, rivedendo quel che si vuol rivedere o navigando tra i vari eventi in onda in contemporanea. Un approccio decisamente smart che, però, deve fare necessariamente i conti con un discorso demografico, con la presenza di utenti ancora poco immersi in determinati linguaggi, in un modo nuovo di vivere il calcio in TV, e abituati invece a tutto ciò che per decenni hanno vissuto come consueto, come unica via di fruizione.
La possibilità di utilizzare tanti device diversi, con un'interfaccia inedita se paragonata alla solita partita vista in TV, è apparsa minacciosa per una parte del pubblico ma ha comunque intercettato esigenze diverse, tracciando la strada per quello che sarà il futuro (sempre più on demand, sempre più multimediale).
5. Commento tecnico autorevole
Dato che di calcio in TV si parla è evidente come il ruolo dei commentatori, dei telecronisti come del commento tecnico, risulti centrale.
Un approccio tutto sommato valido che vede nella presenza a bordocampo di ex calciatori, giovani e in campo fino a pochi anni o mesi fa, un valore aggiunto: è stimolante un punto di vista così vicino a quello dei giocatori in campo, sia pensando alle disamine tattiche che alla possibilità di comprendere le logiche di un gruppo o l'aspetto mentale di un singolo calciatore.
Una squadra, quella composta da Barzagli, Balzaretti, Borja Valero, Montolivo, Giaccherini e tanti altri, tale da dare un contributo autorevole ma mai pedante. Anche dal punto di vista delle cronache, in linea generale, si cerca di mantenere un equilibrio tra il racconto della partita e la concessione all'intrattenimento, senza però derive troppo istrioniche o manie di protagonismo.
6. La qualità: non solo live
A condire il tutto troviamo un valore che fonde i due aspetti appena citati, l'on demand e la presenza di voci valide: al di là del racconto in diretta delle partite, infatti, è possibile scoprire una panoramica piuttosto vasta di approfondimenti, interviste e speciali capaci di arricchire e non poco l'esperienza, di andare ancora più a fondo nel mondo del calcio, scoprendo punti di vista inediti o ascoltando direttamente le voci dei protagonisti.
Un approccio spesso legato anche a storie di un calcio lontano nel tempo, a personaggi meritevoli di un racconto o di un ritratto a posteriori, tutti momenti in grado di impreziosire il rapporto tra abbonato e piattaforma, anche al di là della diretta del singolo evento.
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