Dal "Sarrismo" al "Pirlismo": le infatuazioni, nel pallone, possono avere vita breve

Italian Open - Previews
Italian Open - Previews / Matthew Lewis/Getty Images
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Nel mondo del calcio le infatuazioni possono essere forti e intense ma, nella maggior parte dei casi, sono destinate a spegnersi con rapidità. Ci sono personaggi, cioè, eletti a idoli: guru, condottieri impareggiabili e infallibili, tanto da diventare un marchio.

Juventus v AS Roma - Italian Serie A
Juventus v AS Roma - Italian Serie A / Soccrates Images/Getty Images

Per quanto tempo si è parlato, ammirandolo, del Sarrismo? Il Sarrismo come via estetica di emancipazione rispetto a un calcio fatto solo di numeri, di risultati. Su quel termine si è costruita una mitologia fatta di sigarette, di big match seguiti in tuta da bordocampo, di una parlata schietta e diretta, quasi aliena nell'élite del pallone. Finché non è arrivato il "big bang": Maurizio Sarri a guidare la Juve, a rinnovarne l'identità per farla "più europea". Un incontro/scontro che si è bruciato presto, come le sigarette appunto, lasciandosi alle spalle uno Scudetto e qualche magagna ("questa squadra è inallenabile"). Dal Sarrismo si arriva dunque a un'era nuova, quella del Maestro Pirlo.

Juventus v Olympique Lyon - UEFA Champions League Round of 16: Second Leg
Juventus v Olympique Lyon - UEFA Champions League Round of 16: Second Leg / Valerio Pennicino/Getty Images

C'è chi, come Rabiot, ha già definito Pirlo "più vicino a ciò che cerca la Juve". C'è un problema però: tutto è sulla carta, ancora inespresso sul campo, e sbilanciarsi costruendo già un guru a priori può generare mostri, cadute persino più roboanti rispetto a quelle del predecessore. Anche perdersi nei meandri della tesi di Pirlo come accaduto negli ultimi giorni, immaginando già l'undici bianconero sul campo, è un esercizio fine a se stesso: salire già su un carro, prima ancora di conoscerne la direzione, può essere un vero rischio. La normalità del lavoro quotidiano e il riscontro dei risultati, in fondo, potrà essere il solo giudice: i pareri stessi dei giocatori, fin qui entusiastici nei confronti di Pirlo, non possono fare da garanzia e potranno rivelarsi, alla lunga, un'arma a doppio taglio.


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