Cosa ha sbagliato la dirigenza della Juventus nell'era Andrea Agnelli?
Caos Juventus. Il Mondiale è in corso e sta per entrare nella sua fase decisiva, ma in Italia è scoppiato un caso destinato a occupare le prime pagine dei maggiori quotidiani sportivi almeno per i prossimi giorni. Il presidente della Juventus Andrea Agnelli si è dimesso e, con lui, ha intrapreso questa strada tutto il Consiglio d'Amministrazione.
Un fulmine a ciel sereno per la maggior parte degli appassionati, che ora dovranno abituarsi a nuovi volti nella Juventus, con conseguenze che, ad oggi, sono difficili da immaginare. I motivi delle dimissioni sembrano riguardare l'inchiesta Prisma per falso in bilancio e le criticità evidenziate dalla Consob sui bilanci della società al 30 giugno 2021.
Il presidente Andrea Agnelli, 9 scudetti e 19 trofei da quando è in carica sulla poltrona più importante della Juventus, ha inviato una lettera ai dipendenti per spiegare l'evento. "Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all'altezza della storia della Juventus".
È venuta meno la compattezza, proprio nel momento in cui Allegri e giocatori l'avevano ritrovata sul campo. Sarà Maurizio Scanavino, AD del Gruppo GEDI a guidare la transizione della Juventus nel ruolo di Direttore Generale, mentre il prossimo presidente dovrebbe rispondere al nome di Gianluca Ferrero, figura proposta dalla Exor: "Consigliere d'impresa, sindaco, membro di consigli e comitati di numerose società, Ferrero ha maturato una significativa esperienza e le necessarie competenze tecniche, nonché una genuina passione per la società bianconera , che lo rendono la persona più qualificata per ricoprire questo ruolo".
Gli errori sul piano sportivo
Il ritorno alla vittoria con Antonio Conte, la costruzione dell'identità Juventus, la svolta europea con Allegri e poi alcune scelte sulle quali, a posteriori, si può discutere. È difficile indicare quando sia iniziato il ridimensionamento sul piano sportivo. La mancata conquista di uno Scudetto dopo nove consecutivi è un evento destinato a compiersi prima o poi.
L'acquisizione di Cristiano Ronaldo per cifre esorbitanti e lo stipendio del portoghese hanno forse accelerato un processo di cambiamento che ha raggiunto il suo apice con le dimissioni di tutti i vertici della società nella giornata di ieri. Il Campione portoghese è arrivato nell'ultimo anno di Allegri, con il quale ha trionfato in Italia. Poi la decisione di separarsi dall'allenatore toscano e puntare su Maurizio Sarri.
Una svolta decisa nella guida tecnica a cui però la Juventus ha scelto di non dare seguito già nell'anno successivo. L'addio di Sarri ha posto degli interrogativi importanti sul futuro e la scelta è ricaduta sull'inesperto (come allenatore) Andrea Pirlo, con cui la Juventus ha fallito la conquista del titolo, raggiungendo un piazzamento diventato insperato in Champions League all'ultima giornata.
Il progetto Pirlo è naufragato dopo un solo anno e abbiamo assistito al ritorno di Massimiliano Allegri in panchina. Un'altra stagione deludente dei bianconeri che in due anni hanno quasi completamente perso l'identità che li aveva caratterizzati nell'ultima decade. Colpa del tempo, dell'invecchiamento di alcuni interpreti, dell'addio di altri e dell'incapacità di sostituire con un'idea definita i calciatori più importanti. Insomma la conseguenza naturale di una gestione cristallizzata e che si è rivelata non in grado di mantenere un determinato livello attraverso il cambiamento.
Cristiano Ronaldo, De Ligt, Arthur e ancora Vlahovic, Bremer e Chiesa, gli acquisti più onerosi degli ultimi anni di gestione (e della storia juventina). A livello societario l'addio di Marotta nel 2018 e quella di Paratici nel 2021 a manifestare i primi segnali di una compatezza venuta a mancare tra i vertici ed esplosa chiaramente nella giornata di ieri nella lettera di Andrea Agnelli ai suoi ex dipendenti.
Alla fine di un'era è impossibile considerare negativa la gestione Andrea Agnelli, presidente più vincente della storia della Juventus. Si possono invece individuare i diversi errori sportivi della società bianconera degli ultimi 4 anni, uno su tutti: l'incapacità di tracciare una svolta netta dopo la separazione con Massimiliano Allegri.