Cosa funziona e cosa non convince nella maglia 2024/25 della Fiorentina
La collaborazione con Kappa ha reso ormai abituale un aspetto tradizionalmente insolito per la Fiorentina, la presentazione cioè della maglia home della stagione successiva già prima della fine del campionato precedente, il 2023/24 nel caso specifico. La Fiorentina ha presentato ieri tramite i propri canali social la prima maglia per la stagione 2024/25, di fatto è stata la prima squadra di Serie A a svelare ufficialmente la divisa della prossima annata, ed è evidente come la tensione tra tradizione e innovazione abbia in questo caso premiato la semplicità e la voglia di esaltare al massimo il ruolo del viola, come protagonista assoluto.
Una scelta di tradizione
Già il claim scelto per il lancio della maglia, "L'anima viola", dice tanto sull'intento fortemente identitario e sulla volontà - stavolta - di lasciare da parte esperimenti o tentativi più audaci. In tal senso Kappa sembra aver raccolto l'input di una tifoseria particolarmente legata alla propria tradizione e non sempre ben disposta verso tentativi di respiro diverso: l'esperimento del "DNA" tono su tono, della scorsa stagione, non ha convinto una larga parte della tifoseria (a livello di critiche, anche al di là delle valutazioni sul successo commerciale) e lo sponsor tecnico pare dunque aver assecondato la volontà di intraprendere una strada diversa.
In questo caso le concessioni ad aspetti lontani dalla tradizione sono sostanzialmente nulle, ed è evidente come il viola la faccia da padrone, peraltro in una tonalità perfettamente in linea con la storia del club e che non dovrebbe dunque scontentare anche i più tradizionalisti, senza creare una discontinuità. Basandosi sui primi riscontri social, di fronte alla nuova maglia viola pronta a debuttare contro il Napoli, si può notare un apprezzamento diffuso e il gradimento verso la semplicità come garanzia di riuscita: "less is more", in sostanza, senza necessità di ricorrere a orpelli o slanci di fantasia particolari per arrivare a realizzare una maglia viola che convinca.
Maglia home 2024/25: gli aspetti critici
Non mancano nodi critici da considerare, legati alla maglia in sé ma soprattutto al completo (considerando dunque anche pantaloncini e calzettoni). Pensando alla maglia in sé si nota come Kappa tenda a "spostare verso l'alto" tutte le varie componenti grafiche, tra sponsor, stemma e logo dello sponsor tecnico. Niente che sorprenda, si tratta di un marchio di fabbrica tradizionale, mentre viene sempre accolta con favore l'assenza del logo Kappa ripetuto sulle maniche (presente invece nella prima maglia che l'azienda realizzo per i viola, nel 2020/21). L'aspetto più criticato riguarda invece la scelta di adottare il completo viola, senza dunque optare per pantaloncini bianchi o neri che (tornando indietro fino agli anni '70) hanno caratterizzato il club gigliato prima della svolta avvenuta tra gli anni '80 e i '90. Un'altra nota di tradizione che, in sostanza, sarebbe stata ben accolta dalla tifoseria.