Come l'offerta del Bournemouth per Zaniolo ha condotto al corto circuito

Zaniolo
Zaniolo / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Può, nel calciomercato, diventare un'insidia quella che a una prima impressione apparirebbe come panacea di tutti i mali? Potenzialmente sì, esiste questa possibilità, poiché anche un'offerta con tutti i crismi della credibilità può tramutarsi, in un paradossale gioco di punti di vista, in una sorta di affronto o di provocazione.

Non si tratta più di mercato, di fatto, ma di un braccio di ferro in cui le parti in causa - Nicolò Zaniolo e la Roma - si sforzano di mostrare chi abbia la presa più salda, chi abbia il proverbiale coltello dalla parte del manico.

Jose Mourinho, Nicolò Zaniolo
Mourinho e Zaniolo / Silvia Lore/GettyImages

Perché l'offerta del Bournemouth ha sancito la crisi

Il braccio di ferro, in questo frangente specifico, rischia di rivelarsi deleterio per entrambe le parti in causa e il coltello, quello che ognuno pensa di poter sfruttare a proprio comodo, rischia decisamente di scivolare dalle mani di entrambi i duellanti.

Il punto di rottura, per assurdo, è stato raggiunto con l'offerta presentata dal Bournemouth alla Roma, non è un caso del resto che lo stesso Tiago Pinto (a margine della sfida col Napoli) abbia citato in modo diretto proprio quell'offerta come snodo cruciale di questa crisi diplomatica priva di spiragli, di vie d'uscita semplici.

Tiago Pinto
Tiago Pinto / Gualter Fatia/GettyImages

L'offerta degli inglesi, rispondente alle attese giallorosse per far partire Zaniolo, ha dunque "costretto" il giocatore a sbilanciarsi e lo ha messo nella posizione più scomoda in questi casi, quella di dover ammettere di volersene andare e di non volerlo però fare alle condizioni apparecchiate dalla Roma.

In sostanza una posizione che da un lato appare indigeribile agli occhi dei tifosi e, dall'altro, entra in risonanza col profilo mediaticamente già compromesso del 22 giallorosso, spesso accusato di avere una percezione di sé eccessiva rispetto a quanto effettivamente dimostrato negli anni.

AFC Bournemouth v Tottenham Hotspur - Premier League
AFC Bournemouth / Dan Mullan/GettyImages

Il punto di non ritorno

Al contempo, leggendo nel corto circuito, possiamo vedere come quei 30 milioni più bonus alzino comunque l'asticella per chi vorrà avvicinarsi prossimamente al calciatore: essendoci un club disposto ad offrire tanto, appunto il Bournemouth, è necessario che anche gli altri partecipanti alla corsa si spingano a quel punto.

D'altro canto è noto come i club più prestigiosi, quelli più invitanti agli occhi di Zaniolo, abbiano come "arma di ricatto" il proprio stesso prestigio e rifiutino perciò a priori di partecipare ad aste che vedano nel cartellino l'unica discriminante (aste che li vedrebbero uscire sconfitti).

Siamo decisamente all'impasse, alla partita a scacchi vissuta guardando l'avversario più che immaginando la propria mossa: la rappresentazione pratica della situazione di stallo, del resto, si ha nel surreale scenario di un calciatore passato da protagonista, decisivo per la Conference, a separato in casa fino a giugno, condotto all'esilio da un violento rigetto da parte di quella piazza che, a lungo, lo ha difeso e coccolato.