Com'è cambiata la Juventus dopo il mercato?

Come è cambiata la Juventus
Come è cambiata la Juventus / 90min Italia
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Un fantasma inquietante e sinistro aleggia senza dubbio su quanto accaduto nell'estate bianconera, l'assenza più ingombrante possibile che, a pochi giorni dalla fine del mercato, ha reso in qualche modo monca la Juventus. Inutile nascondere il fattore Cristiano Ronaldo, provare a renderlo marginale, sia per la dote di gol portata dal portoghese che per una questione di mere tempistiche, con poco tempo per reagire e attuare i primi passi strutturati di una rifondazione (fisiologica dopo un triennio con CR7 in squadra). Impossibile, dunque, giudicare il mercato bianconero e farlo senza considerare quell'addio tanto discusso, smentito invano dal diretto protagonista (e senza troppa convinzione) ma divenuto poi realtà. Il tutto condito da un mercato in entrata ben diverso da quel che tanti avrebbero immaginato, col filo conduttore di un inseguimento a Manuel Locatelli più faticoso e sudato del previsto.

Massimiliano Allegri
Indicazioni di Allegri / Stefano Guidi/Getty Images

I movimenti di mercato

L'addio di Gigi Buffon ha sicuramente avuto un valore simbolico importante ma, al netto di simboli e bandiere, fino alla fine del mercato la sensazione era che la Juve potesse mantenere l'ossatura dello scorso anno andando ad aggiungere rinforzi soprattutto a metà campo. In difesa, fondamentalmente, Demiral è stato rimpiazzato dal ritorno di Rugani come quarto centrale a disposizione di Allegri, Frabotta dal canto proprio è andato ad accumulare minutaggio all'Hellas. A metà campo è arrivato Manuel Locatelli dopo un lungo inseguimento, come detto, mentre sono rimasti sia Ramsey che McKennie, accostati spesso a un addio. In avanti è arrivato il promettente Kaio Jorge, ancora da considerare come scommessa, ed è tornato Kean: impossibile, ad ogni modo, colmare il vuoto lasciato dall'addio di CR7 (coi suoi 101 gol nelle tre stagioni bianconere). In extremis è arrivato a sorpresa Ihattaren, classe 2002 partito subito in prestito per farsi le ossa alla Samp: niente, insomma, che sposti le considerazioni sul mercato e sul valore del gruppo.

Moise Kean
Kean in azzurro / Claudio Villa/Getty Images

Il colpo: Manuel Locatelli

Impossibile fare un vero e proprio paragone di valore assoluto tra Manuel Locatelli e Moise Kean ma, alla fine dei conti, è il primo a meritare il titolo di colpo principale: al di là del valore del giocatore, infatti, è indubbio che la sessione estiva della Juve sia stata profondamente incentrata, e in modo esplicito, sul centrocampista del Sassuolo e della Nazionale. Segnali d'intesa che partivano da lontano ma che, a lungo, son rimasti fermi a distanza, con richiesta neroverde e offerta bianconera che non collimavano. Alla fine, incontro dopo incontro, gli uomini mercato della Juve hanno individuato una formula che rendesse sostenibile l'acquisto di Locatelli e che rispondesse anche alle esigenze neroverdi, riviste comunque rispetto alle posizioni iniziali.

Manuel Locatelli
Locatelli in bianconero / Marco Canoniero/Getty Images

Il colpo sfumato: Miralem Pjanic

Uno dei mali spesso attribuiti a questa Juve, probabilmente a ragion veduta, riguarda il livello del centrocampo attuale rispetto a quello delle Juventus che hanno saputo tentare la scalata all'Europa che conta, in aggiunta ai trionfi in Italia. Il ritorno di Pjanic, insieme all'acquisto di Locatelli, avrebbe potuto sancire il rilancio del bosniaco e, al contempo, aumentare il tasso tecnico del centrocampo a disposizione di Allegri. La necessità di pagare un ingaggio particolarmente pesante e la permanenza di un altro stipendio altrettanto importante, quello di Ramsey, hanno fatto così che la situazione restasse invariata. Certo è che, a posteriori, il colpo sfumato più importante sia un sostituto all'altezza di Cristiano Ronaldo: un discorso però ipotetico, in assenza di interpreti degni effettivamente di un compito del genere, soprattutto a pochi giorni dalla fine del mercato.

Miralem Pjanic
Niente Juve per Pjanic / David Ramos/Getty Images

Il nuovo undici titolare

4-3-3: Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Bentancur, Locatelli, Rabiot; Chiesa, Kean (Morata), Dybala.


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