Come può cambiare il Verona con Igor Tudor in panchina
La clamorosa involuzione di Eusebio Di Francesco, dopo le importanti stagioni di Sassuolo e di Roma, prosegue in modo verticale e conduce di fatto a un epilogo divenuto ormai consueto: così come alla Sampdoria e al Cagliari è arrivato dunque un nuovo esonero, anche col Verona, ad appena tre partite dall'inizio del campionato (senza punti raccolti). Setti e i gialloblu hanno scelto di ripartire da Igor Tudor, già protagonista come tecnico dell'Udinese e come vice di Pirlo alla Juve nella scorsa stagione. Vediamo dunque come potrebbe cambiare l'Hellas col suo nuovo tecnico.
Il percorso di Di Francesco
La parabola discendente del tecnico pescarese ha come detto del clamoroso, con una vittoria in Serie A che manca da ben 19 partite e con un ruolino di marcia da incubo fin dall'addio alla Roma. Certo è che, dopo 8 partite alla Samp e 26 al Cagliari, in questo caso il tempo a disposizione per incidere è stato praticamente nullo, al netto poi di un mercato dell'Hellas che proprio in extremis ha sancito novità non da poco come l'addio di Zaccagni. Le sconfitte contro Sassuolo, Inter e Bologna hanno sancito la fine prematura dell'avventura in gialloblu, con zero punti fatti e un bilancio di 7 gol subiti e 3 segnati.
Le ultime esperienze di Tudor
Venendo al sostituto scelto dal Verona, al croato Igor Tudor, si sottolinea come la sua ultima esperienza sia stata quella alla Juventus come vice di Pirlo nella stagione 2020/21. Dal bianconero della Juve a quello dell'Udinese, per ritrovarlo protagonista come allenatore della prima squadra in Serie A: avventura in due riprese quella al Friuli, nel finale della stagione 2017/18 e dal marzo all'ottobre del 2019. La sua seconda tappa friulana è stata vissuta all'insegna del 3-5-2 come costante, la difesa a tre con tutta probabilità resterà una certezza anche nella prossima esperienza al Verona.
Come può cambiare il Verona
L'impianto tattico portato da Juric all'Hellas non è stato accantonato, neanche da un Di Francesco generalmente abituato a un assetto del tutto diverso: il discorso dovrebbe resistere anche col nuovo avvicendamento, il 3-4-2-1 potrebbe restare dunque una soluzione verosimile per i gialloblu in un primo momento. Non è comunque da escludere un'ipotesi alternativa che col tempo potrebbe prendere piede, quella del 3-5-2 visto già a Udine: le soluzioni in avanti non mancherebbero per utilizzare le due punte, considerando la presenza in rosa di Kalinic, Simeone, Lasagna e Caprari, e di fatto gli uomini a disposizione potrebbero risultare adatti per un simile cambiamento, senza forzature.
Valida anche l'idea di un 3-4-1-2, con le due punte e uno tra Barak (già allenato a Udine) e Ilic in qualità di trequartista. In linea generale è possibile affermare che la storia di Tudor come tecnico si confà maggiormente alle caratteristiche dei giocatori in rosa e all'idea di moduli come quelli descritti, rispetto all'azzardo Di Francesco, abituato al 4-3-3 e al 4-2-3-1 nelle sue esperienze precedenti, anche ad alto livello.