Come cambia l'attacco del Genoa con l'arrivo di Vitinha?

Le conseguenze per Retegui e Gudmundsson: cambio di modulo o indizio di mercato?

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TOPSHOT-FBL-FRA-LIGUE1-METZ-MARSEILLE / SEBASTIEN BOZON/GettyImages
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Dall'emergenza all'abbondanza, dalla necessità di ricorrere a soluzioni inattese all'imbarazzo della scelta: questo il possibile percorso (virtuoso) di Alberto Gilardino per quanto riguarda l'attacco del suo Genoa, squadra tra le più in forma del campionato e particolarmente attiva anche in sede di mercato. L'arrivo (ufficiale da oggi) del portoghese Vitinha, in prestito con diritto di riscatto dall'Olympique Marsiglia, sembra destinato a sparigliare le carte in avanti o comunque pone di fronte a un interrogativo sugli equilibri del reparto avanzato, con specifico riferimento alla coppia d'attacco prevista dal 3-5-2 di Gilardino.

Una coppia che, al netto dei problemi fisici che hanno colpito Retegui in questa stagione, vive di certezze e - in sostanza - della coesistenza tra lo stesso italo-argentino e un Albert Gudmundsson capace di dare continuità, anche in Serie A, rispetto a quanto mostrato l'anno scorso nella serie cadetta, esplodendo proprio agli ordini di Gilardino (con un graduale avvicinamento alla porta e con un numero di reti in crescendo).

Risorsa preziosa o indizio di mercato?

I temi posti dall'arrivo di Vitinha in rossoblù partono dunque dall'impossibilità di vederlo come mero vice-Retegui, anche al di là dei problemi fisici che talvolta penalizzano l'attaccante della Nazionale: come far convivere - dunque - tutti gli interpreti a disposizione di Gilardino? Una soluzione particolarmente offensiva, anche insolita rispetto a quanto fatto fin qui in stagione, prevedrebbe l'arretramento di Gudmundsson sulla trequarti, in un 3-4-1-2 con Retegui e Vitinha come coppia d'attacco. Di fatto a risentirne potrebbe essere Malinovsky, con Gudmundosson pronto ad agire da fantasista o da mezzala particolarmente offensiva, anziché come seconda punta.

Genoa CFC v Modena - Coppa Italia Round of 32
Gudmundsson e Retegui / Simone Arveda/GettyImages

Al contempo, senza voler intaccare gli equilibri attuali e il 3-5-2 utilizzato da Gilardino, restano in ballo il mercato e le voci legate a Gudmundsson: la Fiorentina ha alzato il pressing per averlo e Italiano farebbe ovviamente carte false per completare il proprio tridente con l'islandese. Il Genoa ha già ceduto Dragusin e non appare certo con l'acqua alla gola ma è evidente che, a poche ore dalla fine del mercato, l'arrivo di un elemento di livello internazionale (pagato più di 30 milioni dall'OM per averlo dal Braga) renda impossibile dare per scontata la permanenza di Gudmundsson in rossoblù.

Resta infine da sottolineare, anche senza immaginare dolorosi addii last-minute, come sulla carta rinunciare a uno tra Gudmundsson e Retegui per fare spazio a Vitinha generi comunque possibili carenze: da un lato, senza l'islandese, mancherebbe una necessaria dose di fantasia e qualità; d'altro canto, andando a rinunciare a Retegui, verrebbero meno la fisicità e il senso del gol dell'argentino. La missione più stimolante per Gilardino, a questo punto, potrà essere proprio quella di trovare una soluzione tattica che renda sostenibile la convivenza dei tre.