Chi è Bruno Guimaraes: profilo e caratteristiche tecniche dell'obiettivo della Juve

Bruno Guimaraes
Bruno Guimaraes / Catherine Steenkeste/GettyImages
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Nel considerare, ormai da mesi, i problemi e le criticità in casa Juventus è frequente, se non sistematico, il ritorno all'idea di un centrocampo da rifondare o quantomeno da ricostruire, con pochi dei protagonisti attuali che sembrano realmente convincere la piazza (eufemismo) e con voci di mercato spesso figlie di una malcelata nostalgia (il ciclico riferimento al ritorno di Pogba come chimera).

Accanto alle tante idee connesse all'attacco, col tormentone centravanti sempre all'ordine del giorno, ecco emergere - anzi riemergere - il profilo di un centrocampista, del brasiliano Bruno Guimaraes del Lione. Un giocatore, questo, accostato ai bianconeri e ad altre big italiane già in passato, prima dell'approdo nel calcio europeo avvenuto grazie al Lione, e divenuto ormai una realtà importante nella formazione francese, con tutte le conseguenze più ovvie a livello di valutazione (ben superiore ai 20 milioni spesi a inizio 2020 dall'OL).

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In Libertadores con l'Atletico Paranaense / HEULER ANDREY/GettyImages

La carriera di Bruno Guimaraes

Nato a Rio de Janeiro nel 1997, Guimaraes trascorre l'infanzia nel bairro di Sao Cristovao - il quartiere del Vasco da Gama, per cui la sua famiglia tifa da sempre - muove i primi passi come calciatore nell'Audax, club di Osasco, dopo aver faticato a trovare spazio nelle società calcistiche di Rio. In particolare le esperienze con Flamengo, Fluminense e Botafogo non andarono a buon fine, tanto da spingere il giovane a spostarsi di 400 km ed a raggiungere un sobborgo industriale di San Paolo. Una scelta combattuta e difficile, spinta anche dalla fiducia dei genitori nelle capacità del figlio, una decisione tale da rendere gli incontri con la madre e col padre più sporadici e certo meno agevoli.

All'interno dell'Audax la situazione si rivelò più rosea, tanto da portare fino all'esordio da professionista nel 2015, a 17 anni: la crescita di Guimaraes dava buoni frutti, tanto da spingere un club come l'Atletico Paranaense a dargli fiducia ed assicurarselo nel 2017. Tra il 2017 e il 2018 si concretizzò poi la vera e propria esplosione ad alti livelli, quella necessaria per finire nell'orbita di importanti club europei. Nel suo primo anno all'Atletico Paranaense collezionò appena 114 minuti in campo, in Serie A, l'ambientamento però lo condusse a trovare sempre più spazio e a diventare una pedina insostituibile nel 2018, un elemento cruciale della squadra che si assicurò la Copa Sudamericana e la Coppa del Brasile (due prime volte per l'Atletico). In quell'annata, tra campionato e Copa Sudamericana, Bruno Guimaraes collezionò 43 presenze, condite da 3 gol e 2 assist.

Bruno Guimaraes, Rudi Garcia
Con Rudi Garcia / Catherine Steenkeste/GettyImages

Le affermazioni in Patria portarono gli osservatori europei ad approfondire sempre di più la conoscenza del volante brasiliano, il passaggio al Lione divenne però un epilogo automatico quando a muoversi fu proprio Juninho Pernambucano, vero e proprio idolo della famiglia di Guimaraes per i trascorsi col Vasco da Gama. Dopo i tanti no e le difficoltà iniziali, nel panorama di Rio, fu dunque proprio un idolo della sua gente a segnare una tappa decisiva del suo percorso. Il Lione ripose tutta la propria fiducia sul giocatore, investendo 20 milioni di euro per metterlo a disposizione di Rudi Garcia, e Bruno Guimaraes ripagò fin da subito, pur con un impatto ovviamente graduale per prendere le misure della nuova realtà.

Da gennaio 2020 a fine stagione riuscì comunque a collezionare 3 presenze in Ligue 1 e 4 in Champions League, con la soddisfazione di esordire con un'ottima partita contro la Juventus agli ottavi di finale e realizzando così un sogno coltivato fin da piccolo, quello di giocare nella principale competizione europea. Dal sogno realizzato alla realtà, una realtà che sa di rapida escalation: ben 33 presenze in Ligue 1 nella stagione 2020/21, con 3 gol e un assist all'attivo agli ordini di Rudi Garcia. Nella stagione in corso, agli ordini di Bosz, si sta confermando una pedina fondamentale e sta migliorando il proprio rendimento come uomo assist: ben 6 su 23 presenze collezionate fin qui tra Ligue 1 ed Europa League. Un elemento insostituibile per l'OL, secondo giocatore di movimento più utilizzato fin qui tra Ligue 1 ed Europa League, alle spalle del solo Aouar.

Ruolo e caratteristiche tecniche

Si tratta di un giocatore che, pur nascendo e sviluppandosi da classico volante e dunque da mediano davanti alla difesa, ha interpretato soprattutto in Brasile anche il ruolo di difensore centrale di sinistra nel 3-4-2-1, esperienza comunque sporadica e non ripercorsa in Europa. La sua collocazione naturale è quella di mediano all'interno del 4-2-3-1, soluzione del resto sistematica nella stagione in corso agli ordini di Bosz o comunque alternata solo di recente con un 3-4-2-1.

Anche il suo percorso in Brasile lo ha visto imporsi come mediano mentre, a tutti gli effetti, la stagione 2020/21 agli ordini di Rudi Garcia lo ha visto prendere le misure anche al 4-3-3 utilizzato dal tecnico francese, in qualità di mezzala e non più come raccordo tra difesa e centrocampo. Al di là del ruolo ha dimostrato di avere una buona precisione nel passaggio, riuscendo a rivelarsi efficace con lanci lunghi millimetrici, e soprattutto sta diventando sempre più completo, unendo un buon contributo anche in fase difensiva alle doti tecniche che già in precedenza aveva palesato.

Molto abile nel dribbling nello stretto, riesce a liberarsi con personalità anche in zone pericolose, saltando l'uomo in maniera imprevedibile e lanciando il compagno più libero. A tal proposito si sottolinea la capacità, con filtranti o lanci lunghi, di cercare la verticalità e di far partire azioni potenzialmente pericolose, senza temporeggiare.

Cosa potrebbe dare alla Juventus

Per la Juventus non sarà facile riuscire a strapparlo al Lione, considerando il suo ruolo sempre più imprescindibile nella squadra francese, ma resta lecito immaginare Bruno Guimaraes come un profilo per certi versi congeniale alla volontà bianconera (ormai datata) di ridare lustro al centrocampo.

La sua collocazione ideale nella Juventus di Allegri, pensandola con un 4-2-3-1, sarebbe quella di mediano accanto a Locatelli ma, al contempo, è possibile immaginarlo senza problemi anche in un 4-3-3, sia come mezzala sinistra che - varrebbe la scommessa - come vertice basso. Il suo profilo sempre più completo, in entrambe le fasi, permette infatti di immaginarlo con compagni di squadra dalle caratteristiche diverse, affiancato cioè da un elemento più di rottura ma anche da un giocatore più creativo e di regia.


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