Finale tutta inglese in Champions: il Chelsea ferma il Real, 2-0 e ripresa da applausi

Esultanza dei Blues
Esultanza dei Blues / Quality Sport Images/Getty Images
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A Stamford Bridge va in scena il penultimo atto della Champions League 2020/21, se ieri il Manchester City si è assicurato la prima finale della sua storia oggi si fronteggiano Chelsea e Real Madrid, formazioni dalla tradizione senz'altro diversa - Galacticos in primis - rispetto alla prima finalista.

Timo Werner, Thibaut Courtois
Il gol di Werner / Clive Rose/Getty Images

WERNER ROMPE L'EQUILIBRIO - L'1-1 dell'andata mette maggiore pressione proprio sul Real, lo 0-0 qualificherebbe i Blues, e infatti nelle prime battute i padroni di casa hanno tutto l'interesse a non forzare. Dopo un avvio privo di sussulti ci pensa Rudiger a rompere gli indugi, l'ex Roma tenta la fortuna dalla distanza, mentre dall'altra parte Mendy non ha problemi su Kroos e Modric. Dal 18' al 28', poi, Werner passa dalla beffa all'estasi: gol annullato per fuorigioco seguito, dieci minuti dopo, dalla rete del vantaggio. Il tedesco, dopo un'ottima occasione di Benzema dalla parte opposta, è cinico e ribatte in rete da due passi un pallone rimpallato sulla traversa su pallonetto di Havertz. Il Real prova subito a spingere, a caccia del pari, ma ancora una volta Benzema trova Mendy sulla sua strada. Il primo tempo si chiude con le Merengues in possesso, senza però nuove occasioni.

Mason Mount
Mount chiude i conti / James Williamson - AMA/Getty Images

IL CHELSEA SPINGE - Nella ripresa sono i Blues ad apparire più in palla, Havertz colpisce di nuovo un legno (traversa su colpo di testa) ma la sfuriata londinese non si esaurisce e lo stesso tedesco ha ancora un'occasione che, in pochi minuti, va a sommarsi a quelle di Thiago Silva e Mount. Col passare dei minuti Hazard prova a guidare la reazione dei suoi, a caccia di un gol per andare ai supplementari, ma il copione resta di marca inglese: il Chelsea non si chiude a riccio e, anzi, riesce a rendersi pericoloso finché, all'85', Mount chiude i giochi firmando il raddoppio. Kanté serve Pulisic che, dopo una pregevole finta, mette in mezzo per l'accorrente Mount: il giovane talento inglese non sbaglia e, di fatto, mette il punto sulla sfida che sancisce l'approdo in finale per gli uomini di Tuchel.

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