Cavallero: "Juventus, da Theo Hernandez a Sergino Dest: i miei consigli per gli acquisti"

AC Milan v Juventus - Serie A
AC Milan v Juventus - Serie A / Emilio Andreoli/Getty Images
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Il giornalista di Radio Bianconera e TuttoJuve, Luca Cavallero, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla redazione di 90min Italia soffermandosi, tra le altre cose, sulla stagione della Juventus. Ecco le sue parole:

Qual è il tuo giudizio su Sarri?

"Il ciclo, per carità rigoglioso e indiscusso, di Max Allegri era oggettivamente giunto al termine. A mio parere avrebbe dovuto separarsi consensualmente con la Juventus già nel 2017, dopo Cardiff: due finali di Champions conseguite nel lasso di due stagioni rappresentavano un deciso up-grade rispetto alla gestione Conte, che - invece, nel suo ciclo - ha avuto il merito di riportare la Juve al vertice in Italia. Pertanto, già nel 2017 la società avrebbe dovuto invertire la tendenza, con un tecnico caratterizzato da una proposta calcistica e tattica d’avanguardia in campo europeo: uno che la coppa l’aveva già vinta in tempi recenti, tanto per intenderci. Premesso ciò, faccio mie le parole di Buffon, in una recente intervista ai colleghi di Dazn: Sarri, tecnico integralista e maniacale, è stato penalizzato tanto dai suoi problemi di salute ad inizio stagione - che gli hanno impedito di guidare direttamente la squadra agli inizi, quando poni le basi - quanto dalla pandemia, che attenzione: è sopraggiunta in un momento molto positivo per la Juventus contrariamente a quanto qualcuno sostiene. I bianconeri avevano infatti battuto imperiosamente l’Inter l’8 marzo e, di lì a poco, avrebbero superato tanto il Milan in Coppa Italia, quanto il Lione in Champions League".

Juventus v SS Lazio - Serie A
Juventus v SS Lazio - Serie A / Stefano Guidi/Getty Images

Giusto quindi dare fiducia a Sarri?

"Alla luce di tutto ciò, credo che in una stagione anomala come quella che abbiamo vissuto, sia indispensabile dare continuità ai progetti intrapresi appena un anno esatto fa: rivoluzioni e cambi improvvisati, con allenatori altrettanto necessitanti di tempo, sarebbero in controtendenza rispetto alla filosofia, sportiva e non, del management Juventus".

Sarri resterà anche se la Juventus dovesse essere eliminata dal Lione?

"In tal caso parleremmo di debacle sportiva. Sicuramente verrebbero fatte delle valutazioni, ma sappiamo perfettamente - senza girarci tanto intorno - che la Champions rappresenta un obiettivo - in primis sportivo - concreto in casa Juventus: Allegri la scorsa stagione è stato esonerato proprio in virtù di tale motivo. In ogni caso io mi sbilancio dicendoti che la mia percezione è che la Juventus abbia impostato una preparazione ponderata su alcuni giocatori - perché alcuni inevitabilmente sono più o meno fragili di altri - per arrivare fino in fondo e non fermarsi allo step Lione...".

Juventus v SS Lazio - Serie A
Juventus v SS Lazio - Serie A / Stefano Guidi/Getty Images

Cosa farà la Juventus sul mercato?

"Mi aspetto colpi di prospettiva decennale. Il decennio (in termini di stagioni calcistiche) 2010-2020 ha visto conseguire alla Juventus almeno un titolo a stagione nove annate su dieci disponibili: numeri pazzeschi! Ciò, parlando sempre a livello complessivo, in virtù di calciatori che sono cresciuti calcisticamente nella Juventus (vedasi Marchisio), sono divenuti tali in bianconero (Vidal o Pogba) o si sono rilanciati (Pirlo, Tevez, Barzagli e, perché no, anche Buffon). Mi aspetto venga perseguita la medesima filosofia, a partire dal rinnovo contrattuale dei pochi ancora futuribili per ampi sprazzi del prossimo decennio: dicendo ciò mi riferisco ovviamente a Paulo Dybala, da cui la Juventus dovrà necessariamente ripartire, in quanto - rendimento alla mano - questa stagione è risultato sin qui più determinante di Cristiano Ronaldo, che ha superato per prontezza e rapidità nel dribbling.
In difesa con De Ligt e Demiral si è stati irreprensibilmente visionari".

Quali calciatori farebbero al caso dei bianconeri?

"Terzino destro prenderei ad occhi chiusi Sergino Dest dell’Ajax: propositivo in fase offensiva e puntuale nelle diagonali. In più è classe 2000: prospettive più che rigogliose, nel presente e nel futuro. Sulla corsia di sinistra inizierei a pensare concretamente al post Alex Sandro: Pellegrini ha dimostrato di essere un giocatore da Juventus. In alternativa, invece, perché non Theo Hernandez?
Per quanto riguarda il centrocampo sono curiosissimo di vedere l’impatto in Serie A di Arthur: per me è una mezz’ala sinistra pura nel 4-3-3. In regia largo a Rodrigo Bentancur: mi ha convinto a pieni voti, a discapito delle ultime partite contro Atalanta, Sassuolo e Lazio. 78 presenze complessive - solo in campionato - con la Juve non sono poche! Unico aspetto da migliorare i gol: soltanto due sono un po’ pochini... Andando avanti, poi, la Juventus ha acquistato la futura mezz’ala destra più ambita di Europa: Dejan Kulusevski! Sì, per me è una mezz’ala pura: qualità, rapidità, dribbling, preponderanza e soprattutto senso del gol! Ho poi un pallino: per me il sesto centrocampista dovrebbe farlo Nicolussi Caviglia. Sento parlare tanto di Locatelli, ma ho seguito con interesse la parabola ascendente in prestito al Perugia di Nicolussi e penso sia pronto per giocare in pianta stabile in una rosa come quella della Juventus (con la maglia della quale ha, peraltro, già esordito in Serie A in Juventus-Udinese, nel 2018-2019)".

Veniamo all'attacco

Juventus v SS Lazio - Serie A
Juventus v SS Lazio - Serie A / Jonathan Moscrop/Getty Images

"Oltre al rinnovo a Dybala, opterei per una prima punta che segni in maniera continuativa: molti sottovalutano Duvan Zapata, ma dal mio punto di vista - al di là delle statistiche - porterebbe un apporto non indifferente rispetto a Milik. Oltre infatti allo strapotere fisico, è anche molto forte tecnicamente e - soprattutto - è forte con tutti e due i piedi. Tecnicamente Milik è due spanne sopra, ma - dal mio punto di vista - serve una punta che ha una media di almeno un gol a partita.
Non si compia, infine, l’errore di andare scoperti, con un solo centravanti: serve una riserva valida, anche un giocatore di esperienza. E in questo senso, anche se non è nella filosofia Juve tenere i giocatori in scadenza, molto meglio un discorso motivazionale faccia a faccia con Higuain - in cui gli si illustrerebbe la nuova mansione e se ne rileverebbe l’eventuale disponibilità - rispetto che un Edin Dzeko o un Raul Jimenez. Meglio un giocatore over 30 che l’ambiente Juve lo calca e lo conosce”.

Champions League, chi è la grande favorita?

"Per me molte big europee ancora in corsa, tra cui il tanto temuto Manchester City, non sarebbero tanto liete di incrociare nelle partite restanti la Juventus. Alcuni tifosi bianconeri potranno anche odiare calcisticamente Sarri, ma alla fine l’unico giudice sovrano resta soltanto uno: il campo.
I numeri dicono che Sarri ha portato nuovamente la Juventus alla qualificazione agli ottavi, in anticipo di tre giornate, dopo dieci anni (l’ultima volta avvenne con Ranieri nel 2008-2009) e che, di fatto, ha sbagliato soltanto una partita in Champions - l’andata contro il Lione - nel medesimo periodo in cui un anno prima i bianconeri furono pesantemente sconfitti al Wanda Metropolitano dall’Atletico Madrid.
In più, e qui sono banale, il fattore motivazionale si quadruplica: tenendo fuori dal campo la mancata assegnazione del Pallone d’Oro, CR7 è intento a vincere la sua sesta Champions in carriera, nel suo terzo club dopo essersela già aggiudicata con Manchester Utd e Real Madrid. Di fatto sarebbero quattro finali, e la storia dell’ultimo decennio ci insegna che si scrive momento decisivo, si legge Cristiano Ronaldo”.


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