Buffon: "Ho delle offerte, mi prendo 20 giorni. Juve discontinua. Il mancato saluto? Felice così"
La Juventus continua a inseguire un posto in Champions e Gigi Buffon, contro il Sassuolo, potrebbe aver giocato per l'ultima volta in bianconero prima dell'addio annunciato. Lo stesso esperto portiere ha parlato a DAZN dopo il successo sui neroverdi, soffermandosi anche sul futuro:
"Nel pre partita cercavo di mettermi pressione, perché se non riesco a farlo e mi approccio alla gara in modo superficiale non posso più giocare a calcio. E' un mio modo per entrare in partita, non essendoci il pubblico qualcosa bisogna inventarsi dopo quasi 700 partite. Il mancato saluto dei tifosi? Sono stato contento di quello che c'è stato due anni fa, sarebbe stato imbarazzante doverlo riproporlo, sono stato felice così. Togliere il disturbo? Io l'ho detto in modo umile, cercando di far capire che se anche se ho fatto vent'anni alla Juve l'ho sempre fatto come se fossi l'ultima ruota del carro. Dopo tanto tempo in un club c'è chi pensa che si desideri rimanere, io invece ho il mio orgoglio e so che lo stare il giusto e non risultare pesanti va bene. E' il mio modo di vivere la vita e il calcio. Alla Juve ho dato tutto e ho ricevuto di più, se sono ancora qui è merito di tutto quello che mi ha insegnato questa società" riporta IlBianconero.
I problemi della Juve - "La Juve di quest'anno è forte, ma alcune volte discontinua. Questa discontinuità ci ha fatto perdere punti importanti per strada, che prima non perdevamo mai: tra Fiorentina e Benevento ne abbiamo persi 10, con quei punti in più ti giocavi lo scudetto. A cosa è dovuta? A caratteristiche individuali di ognuno di noi, perché il motivo vero non si sa qual è. Dopo il gol di Raspadori mi sono arrabbiato con l'arbitro perché c'era una situazione in cui poteva fischiare un fallo, e cinque secondi dopo è arrivato il loro gol. Siccome ci tengo a chiudere la partita con la porta inviolata, quella rete subita mi ha fatto girare le scatole".
Sul futuro - "Sono tornato a Torino accettando un ruolo al quale non ero abituato. Sono sempre stato un giocatore di spicco della squadra confortando chi non giocava; poi ho deciso di mettermi alla prova facendo il secondo portiere, per capire se fossi all'altezza di non essere tra i protagonisti. E posso dire di essere felice, perché ho visto che sono una persona affidabile che è sempre stata propositiva dando il meglio di sé con entusiasmo. Se un giorno dovessi fare l'allenatore avrei la forza di dire a qualsiasi giocatore di stare in panchina perché ci sono stato anch'io. Futuro a Parma? Parlo serenamente senza nascondere nulla: per il mio futuro ho avuto un po' di offerte. Ora mi prendo 20/25 giorni per capire se ho forza, entusiasmo ed energie; perché la guerra da solo non posso farla. Se qualcuno riuscisse a darmi entusiasmo e grinta, mi farebbe piacere e l'accoglierei".
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