Assegniamo gli Oscar della Serie A 2021/2022

Premio Oscar
Premio Oscar / Andrew H. Walker/GettyImages
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Il binomio tra calcio e cinema offre spesso spunti, propone tracce di un idillio storico e le rinnova di anno in anno: dai grandi registi affascinati dal mondo del pallone, tra storie e personaggi, alle pellicole che fanno del calcio un'utile sponda metaforica per raccontare la vita di ogni giorno con efficacia.

La notte degli Oscar, anche in questo 2022, è ormai alle porte e farà nuovamente da crocevia di sogni e suggestioni, incontro tra il luccicante mondo delle stelle hollywoodiane e storie provenienti da ogni angolo del pianeta, a caccia di una loro cassa di risonanza (ricordiamo peraltro la candidatura di È stata la mano di Dio come miglior film straniero).

Al contempo, anche ribaltando la prospettiva, potremmo trovare nel calcio - nella nostra Serie A - riferimenti e sponde cinematografiche per immaginare l'assegnazione dei premi Oscar anche ai protagonisti e alle squadre del nostro campionato.

1. Miglior film - Milan

Il Milan esulta
Esultanza rossonera / Nicolò Campo/GettyImages

Il film rossonero potrebbe serenamente vestire i panni di quell'opera che, come talvolta capita, cannibalizza gli Oscar e ne percorre le varie categorie.

Un film che ha tutto: protagonisti esperti e navigati come il carismatico Ibrahimovic e il cinico Giroud, giovani destinati a grandi palcoscenici come Tonali, stelle ormai affermate dello star system come Theo Hernandez.

Il tutto con la regia saggia e navigata di Stefano Pioli, capace di fondere le risorse a disposizione per dar vita a una storia ricca di colpi di scena, di momenti di riscatto, di sogni da coltivare.

2. Miglior regia - Vincenzo Italiano

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano / Marco Luzzani/GettyImages

Stessi attori, stesso scenario ma un regista diverso: la storia della Fiorentina 2021/22 dimostra come una guida tecnica inedita possa dare nuovo vigore a protagonisti che sembravano arrugginiti, ormai sul viale del tramonto.

Anche chi faticava a trovare un ingaggio da comparsa, contro ogni pronostico, ha saputo diventare funzionale alla storia.

Tante vicende di riscatto, anche in questo caso, per un film capace di rivelarsi brillante e di tenere attaccati allo schermo, una novità evidente rispetto ai precedenti capitoli (quelli dello scorso anno) che difficilmente avremmo rivisto con piacere.

3. Migliore sceneggiatura - Hellas Verona

Antonin Barak of Hellas Verona celebrates with Giovanni...
Gioia gialloblu / Insidefoto/GettyImages

Citavamo le storie di riscatto presenti tra le righe in film come quello rossonero e quello viola ma, di fatto, il discorso assume un senso ancor più profondo pensando alla parabola dell'Hellas Verona.

Una produzione disastrosa al principio, tanto da far immaginare un finale infausto, risollevata poi dall'arrivo di Tudor dietro la macchina da presa. E insieme all'impatto del tecnico spiccano anche storie come quelle del Cholito Simeone e di Barak.

Da un lato la capacità di trovare continuità sotto rete come mai prima, dall'altro la dimostrazione di poter essere uno dei centrocampisti più completi e incisivi del panorama italiano. Tanto da sognare anche palcoscenici di gala.

4. Miglior attore protagonista - Dusan Vlahovic

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic / Insidefoto/GettyImages

Accolto da vero divo alla Continassa, con un tappeto rosso metaforico per dare il benvenuto al nuovo protagonista principale di un film che, senza il giovane serbo, avrebbe rischiato un finale quantomeno deludente.

E poi, a condire il grande impatto, una storia certo cinematografica: idolo di una piazza che arriva a "tradire" la sua gente per spiccare il volo, passando alla nemica giurata di sempre.

Diventa logico che la statuetta come miglior attore protagonista spetti a lui, con un finale di stagione in cui Vlahovic dovrà dimostrare ancor di più di meritare la fiducia della Juve.

5. Miglior attore non protagonista - Gelson Bremer

Gleison Bremer
Gleison Bremer / Nicolò Campo/GettyImages

Non solo miglior attore non protagonista ma, di fatto, antagonista più riuscito della stagione.

Non c'è grande nome che non abbia dovuto fare i conti con la marcatura attenta del brasiliano, che non abbia sperimentato la frustrazione di partite anonime causate dagli anticipi e dallo strapotere di Bremer.

Non solo: personalità e lucidità in uscita dalla difesa, la capacità insomma di prendersi battute importanti all'interno del film granata, contribuendo in modo decisivo a scriverne il copione (una storia comunque diversa da quella degli anni scorsi).

6. Migliore attrice - Barbara Bonansea

Barbara Bonansea
Barbara Bonansea / Marco Canoniero/GettyImages

Fresca di inserimento nella Hall of Fame del calcio italiano, anche quest'anno protagonista assoluta dell'annata della Juventus capolista e figura iconica del movimento calcistico femminile.

Come il suo idolo CR7 riesce a fare sempre un passo in più, a migliorarsi con costanza e a non sedersi sugli allori.

Proprio con l'arrivo di Montemurro ha trovato nuovi stimoli, con il sogno di poter finalmente ambire alla Champions League a fare da sfondo a una storia che - ora più che mai - merita riconoscimento e valore.

7. Migliori effetti speciali - Sassuolo

US Sassuolo v ACF Fiorentina - Serie A
Esultanza neroverde / MB Media/GettyImages

Gli effetti speciali hanno certo l'esigenza di sorprendere, di lasciare a bocca aperta lo spettatore: non c'è dubbio che, spostando il faro sulla Serie A, sia il Sassuolo a detenere più di chiunque altro il potere di stupire.

Una questione legata senz'altro ai risultati, considerati i risultati ottenuti contro le big soprattutto in trasferta, ma anche allo spettacolo e al modo di giocare.

Dionisi non ha snaturato l'identità dei neroverdi, riuscendo anzi a perfezionarne alcuni aspetti e a valorizzare ancor di più elementi come Traoré e Scamacca, ormai realtà consolidate del nostro calcio così come Berardi e Raspadori.


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