L'affare Locatelli: la formula del trasferimento, perché va bene sia alla Juventus che al Sassuolo
Di Marco Deiana
Prestito biennale gratuito con obbligo di riscatto a 35 milioni di euro, pagabili in cinque anni. Un'intera sessione di mercato e una trattativa lunghissima per arrivare ad un accordo che, probabilmente, poteva essere trovato molto prima viste le condizioni dell'affare. Eppure Juventus e Sassuolo ci hanno tenuto compagnia in questa calda estate alla ricerca dell'intesa per il trasferimento di Manuel Locatelli in maglia bianconera. Chi ci ha guadagnato? A chi è convenuto questo affare? Perché si è trovato l'accordo con questa formula di trasferimento?
Con i pochi dati a (mia) disposizione, cercherò di analizzare e capire l'affare, proverò a dare un punto di vista oggettivo (non sono né tifoso né antitifoso delle due squadre) a questa operazione di mercato che a caldo, lo ammetto, mi ha lasciato un po' perplesso.
Come si è sviluppato l'affare Locatelli
Manuel Locatelli da mesi è un obiettivo dichiarato della Juventus. L'Europeo ha un po' rallentato l'operazione nella prima parte della sessione di mercato estiva e le prestazioni del centrocampista hanno alzato un po' l'asticella della valutazione generale.
Di fatto questo ha complicato da subito la trattativa. Come se non bastasse dalla Premier League sono arrivate offerte vere sul tavolo del Sassuolo. Proposte però mai prese in considerazione dal giocatore neroverde che ha sempre puntato il mirino sulla Juventus, squadra tifata fin dall'adolescenza.
Per uno dei suoi migliori talenti, il Sassuolo ha imposto una valutazione importante: 40 milioni di euro. Cifra che alla fine non riuscirà ad ottenere. La Juventus fin da subito ha giocato al ribasso, prima provando ad inserire giovani bianconeri all'interno dell'affare (vedi Dragusin e Fagioli) e poi proponendo massimo 30 milioni di euro.
La Juventus ha trovato in Locatelli un grande alleato, mettendo quasi spalle al muro il Sassuolo. Alla fine l'accordo sulla valutazione del giocatore si è trovato a metà strada: 35 milioni di euro. Rimaneva però il problema della formula del trasferimento. I bianconeri, almeno inizialmente, puntavano sul prestito (sempre biennale, e poi spiegherò perché) con obbligo di riscatto al raggiungimento di determinati obiettivi di squadra (presumibilmente la qualificazione in Champions League). Gli emiliani avrebbero preferito il prestito annuale con obbligo di riscatto, senza nessuna condizione (al primo punto conquistato in Serie A in questa stagione).
Gli ultimi giorni i contatti sono diventati sempre più intensi. E le due parti si sono, nuovamente, venute incontro. Il Sassuolo ha ceduto sul prestito biennale, la Juventus sull'obbligo di riscatto senza condizioni. Trattativa conclusa: prestito di due anni gratuito con obbligo di riscatto da 35 milioni di euro al raggiungimento del primo punto nella stagione 2022-23. A questo si aggiunge la possibilità di pagare in cinque anni il cartellino del calciatore (questa soluzione in generale viene utilizzata più di quanto si possa immaginare).
Perché la Juventus ha spinto verso questa formula di trasferimento per Locatelli?
Provo ad arrivare dritto al punto. Nonostante le difficoltà finanziare post Covid-19 (anche se la parola post, per una pandemia ancora in essere pare un po' azzardata) non hanno fermato la Juventus. Per cercare di mantenere la squadra ad alti livelli, la dirigenza juventina ha concluso una serie di trattative abbastanza inusuali, non tanto per i nomi acquistati, ma per le formule di trasferimento utilizzate.
Nell'estate 2020 la società bianconera ha acquistato Alvaro Morata dall'Atletico Madrid: operazione in prestito oneroso (10 milioni) con opzione di rinnovo di un altro anno del prestito versando altri 10 milioni e diritto di riscatto da esercitare nell'estate 2022 versando nelle casse del club spagnolo altri 35 milioni di euro.
Nella stessa estate 2020 la Juventus chiude un affare di mercato molto simile con la Fiorentina per Federico Chiesa. Prestito biennale oneroso (3 milioni di euro il primo anno, 7 milioni di euro il secondo anno) e obbligo di riscatto (a determinate condizioni, che verranno raggiunte) fissato a 40 milioni di euro, più altri 10 milioni di euro di eventuali bonus.
La Juventus così si ritroverà nell'estate 2022 a dover mettere a bilancio i 40 milioni di euro dell'obbligo di riscatto di Chiesa e - probabilmente - i 35 milioni del diritto di riscatto di Morata. Con 75 milioni di euro già congelati per la prossima estate, per i bianconeri diventava pressoché impossibile gestire un altro riscatto da 35 milioni di euro per Locatelli.
Per questo motivo la dirigenza bianconera ha da subito messo come condizione principale per la conclusione dell'affare Locatelli, il trasferimento del giocatore in prestito biennale e riscatto da posticipare all'estate 2023.
Questa strategia però rischia di diventare un boomerang. La Juventus infatti non si ritroverà sempre club disposti ad accettare riscatti posticipati di due anni.
Perché il Sassuolo non va a perderci con questa operazione di mercato?
Ho letto tanto sul Sassuolo, squadra amica della Juventus. Niente di strano nel mondo del calcio. Durante l'era Berlusconi nel Milan, per esempio, quanti affari sono stati conclusi tra i rossoneri e il Genoa?
Detto ciò è abbastanza visibile l'enorme tappeto rosso messo sui piedi della Juventus nell'affare Locatelli. Il Sassuolo ha rinunciato ad offerte importanti, reali e con soldi immediati, dalla Premier League. Decisiva in questo caso è stata la volontà del centrocampista: o Juventus o nulla. E per gli emiliani sarebbe stato un problema tenerlo con un contratto in scadenza nel 2023 e il rischio di doverlo cedere tra un anno - a dodici mesi dalla scadenza del contratto - svalutandolo.
Chiusi all'angolo, il Sassuolo ha dovuto ammorbidire il più possibile la propria posizione, chiudendo l'affare per 35 milioni di euro (rispetto ai 40 milioni richiesti ad inizio estate). Soldi che però vedrà solamente a partire dall'estate 2023, mettendo a bilancio una importantissima plusvalenza.
Inoltre il Sassuolo quest'anno dal mercato ha già incassato poco più di 25 milioni di euro tramite le cessioni di alcuni calciatori come Marlon, Di Francesco, Magnani e Mazzitelli, andando a pareggiare gli investimenti effettuati sul mercato in entrata.
Insomma, oggi il club neroverde non ha la necessità di mettere a bilancio l'incasso di Locatelli. Questo ha favorito la fumata bianca dell'operazione che ha portato il centrocampista Campione d'Europa con l'Italia alla Juventus.