I 5 insegnamenti più grandi di Roberto Baggio

I semi lanciati dal Divin Codino, dentro e fuori dal calcio, nel giorno del suo compleanno.

Roberto Baggio
Roberto Baggio / TORU YAMANAKA/GettyImages
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Un dribbling che fa sedere un portiere o un morbido pallonetto ti consentono di amare con gran facilità un campione, non si tratta insomma di decifrare codici arcani o di dover cercare tra le righe, diventa tutto profondamente spontaneo.

Il panorama calcistico, anche scavando nella memoria più o meno remota, offre in rassegna diversi fuoriclasse che facilitano così l'innamoramento, con giocate complesse rese semplici o con veri pezzi da museo, ma per assurdo Roberto Baggio sa impreziosire e dotare di valore anche ciò che, in apparenza, non sembrerebbe affatto luminoso, sa dotare di valore gli angoli oscuri (certo non pochi) che possono pararsi di fronte a un calciatore nel corso di una carriera.

Il carattere traversale e universale della figura di Baggio si amplifica proprio così, non nella giocata in quanto tale ma nella scoperta del valore prezioso delle difficoltà, nella rinascita umana e sportiva come cifra distintiva, nell'idea stessa di inseguire un pallone come sogno, senza sentirsi mai definitivamente compiuti.

1. Il coraggio di sognare

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L'esultanza di Baggio / BOB STRONG/GettyImages

Non si tratta meramente dell'ambizione, della ricerca del successo in senso assoluto e di un'affermazione riconosciuta dagli altri ma, ripercorrendo la biografia di Baggio e la sua vita sportiva, appare evidente e centrale il peso della passione, di un fuoco interiore che spinge a restare aggrappati a ciò che si sente come prioritario.

Il sogno come traguardo, solo in parte, ma ancor di più come coraggio di osare, di prendersi responsabilità anche pesanti e di non restare semplicemente e passivamente preda delle circostanze del momento (nel bene e nel male).

2. La virtù del sacrificio

Brescia v Napoli
Roberto Baggio / Grazia Neri/GettyImages

Una chiave di lettura profondamente connessa ai sogni, come due facce della stessa medaglia. Baggio ha voluto esplicitamente spogliare il sacrificio dei suoi connotati negativi, del significato angusto che comunemente lo accompagna, sottolineando con gusto profondo il valore di ciò che arriva grazie allo sforzo, alla dedizione e alla pratica mantenuta nel tempo.

Un monito a diffidare dal successo mordi e fuggi, a tenersi alla larga dall'idea di un trionfo da conquistare senza sudore, senza impegno. Dai problemi alle ginocchia alle cadute sportive: anche ciò che appare insormontabile, in sostanza, è carburante per avanzare.

3. Oltre i colori

Roberto Baggio
Baggio al Franchi / Valerio Pennicino/GettyImages

Quel che comunemente sorprende con maggiore forza, avvicinandosi alla figura di Baggio a posteriori, è la sua unica tendenza ad attraversare i confini e le linee solitamente marcate del tifo, delle divisioni. Del resto finiamo per associare l'amore e la celebrazione a chi, a suo tempo, fu tacciato di essere un traditore, a chi d'altro canto porta eternamente sulle spalle il peso di quel rigore sbagliato a Pasadena.

Ingredienti che avrebbero potuto rendere chiunque un capro espiatorio, un brutto ricordo, ma che nel caso di Baggio costruiscono per assurdo quell'equilibrio virtuoso tra sogno e incubo, tra gloria e cadute. Tanto da superare i colori e le bandiere.

4. Il valore dei rapporti

Roberto Baggio
Roby Baggio / Ernesto S. Ruscio/GettyImages

Baggio non rappresenta probabilmente la quintessenza del calciatore "comunicativo", le sue dichiarazioni e gli aneddoti dispensati non sono perciò mai divenuti inflazionati. Un filo che connette tante sue parole ci parla di rapporti, non tanto delle conoscenze che aprono o chiudono la porta del successo, in modo estemporaneo, ma dell'importanza degli insegnamenti tratti dalla famiglia e dell'esempio dato concretamente, senza proclami.

Nel suo raccontarsi, dunque, Baggio esprime in modo chiaro la responsabilità di sentirsi figlio, padre o marito ben prima del ruolo di campione, dello status riconosciuto mediaticamente. Anche nell'individuare i propri eroi Baggio sottolinea sempre il loro peso umano, la loro influenza a livello di valori e di riflessioni.

5. La protezione del privato

Roberto Baggio
Roby Baggio / Franco Origlia/GettyImages

La condizione costante di un calciatore, specialmente se di alto livello e universalmente riconosciuto per il suo valore sportivo, prevede una strenua lotta coi richiami dell'ego: diventa logico scivolare nell'autocompiacimento, nel culto di sé e nell'orgoglio per quanto si è fatto.

L'eccezionalità di Baggio si scopre anche nella capacità di restare umano, di coltivare un privato, una vita che andasse al di là del campo e dei riflettori. L'impegno nel sociale e la volontà di conoscere il mondo non si sono mai tradotti cioè nella ricerca della visibilità, tantomeno nella ruffiana ossessione di piacere a tutti o nel protagonismo.