2021: l'anno in cui Mbappé è cresciuto, ribadendo di essere tra i migliori al mondo

Mbappé
Mbappé /
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Il 2021 è stato fin qui un anno a dir poco movimentato per Kylian Mbappé, un anno con dentro un po' di tutto: gli alti, anche altissimi, alternati a sporadici momenti di difficoltà, un sacco di gol (ma non è una novità) e persino un trasferimento auspicato e poi fallito al Real Madrid in estate. Sono stati 12 mesi in cui Mbappé, di sicuro, ha reso ancora più solido il proprio status di fuoriclasse sullo scenario mondiale.

E sicuramente ha imparato tanto da ogni singolo momento, anche dai più duri: basti pensare al rigore sbagliato agli Europei contro la Svizzera, tale da sancire l'eliminazione della Francia agli ottavi, a sorpresa. Un episodio che avrebbe potuto affossare tanti calciatori ma che non ha inficiato sul rendimento di Mbappé.

Anche il mancato passaggio al Real, tanto desiderato e poi non concretizzato, ha trovato una risposta comunque positiva sul campo, con la possibilità certo non da buttare di giocare nel Paris Saint Germain con campioni del calibro di Neymar e Leo Messi.

Anche il mancato successo in Ligue 1 ha senz'altro rappresentato uno scotto non da poco per uno che, pur giovane, ha già in bacheca quattro titoli nel campionato francese (tra Monaco e PSG). Mettiamoci anche un infortunio che non gli ha permesso di prendere parte al ritorno della semifinale di Champions contro il City, poi arrivato in finale.

Un anno importante su tutta la linea, un anno che ha sancito una maturazione.

Tante avversità e altrettanti ostacoli per certi versi inediti, dopo anni in cui tutto sembrava andare per il verso ideale: gol, titoli e fama crescente. Nonostante un anno meno idilliaco, insomma, la crescita non si è arrestata e Mbappé, a tutti gli effetti, ha saputo diventare un calciatore ancora più completo.

Kylian Mbappe
L'esultanza di Mbappé / John Berry/GettyImages

C'è poi una cosa che non cambia mai, che non si modifica da un anno all'altro: i gol.

I numeri non mentono e nel 2021 ci raccontano di 49 gol e 22 assist in 66 partite tra PSG e Nazionale francese. Un giocatore inarrestabile, impossibile da marcare e da rendere innocuo.

La tripletta al Camp Nou contro il Barcellona, nell'andata degli ottavi di finale di Champions, ha rappresentato una delle vette più alte ma non è rimasta isolata. C'è stato anche un poker di reti contro il Kazakistan, l'ultimo a farne quattro nei Bleus fu Fontaine nel '58, così come Mbappé si è messo decisamente in mostra in Nations League tra semifinale e finale (un gol e un assist, in entrambe le occasioni).

Diventa poi necessario sottolineare come tanti dei suoi gol arrivino in coppia: lo hanno scoperto a loro spese Montpellier, Digione, Brest, Lille, Lione, Bayern Monaco, Saint Etienne, Metz, Reims, Club Brugge e Monaco.

Il nono posto nel Pallone d'Oro appare riduttivo, probabilmente, ma non c'è da prendersela: Mbappé è perfettamente consapevole che tale posizione è destinata a migliorare già dal prossimo anno.

Ad appena 23 anni si è ormai attestato stabilmente tra i migliori dieci calciatori al mondo e il prossimo anno ha tutte le carte in regola, per Mbappé, per rivelarsi ancor più pieno di successi e soddisfazioni tra PSG, Francia e, chissà, trasferimenti solo rinviati alle Merengues.