L'intrigante (ma utopistico) esperimento di Martinez Quarta a metà campo

Le caratteristiche dell'argentino facevano ben sperare ma il riscontro del campo è chiaro
ACF Fiorentina v Pafos FC - UEFA Conference League 2024/25 League Phase MD4
ACF Fiorentina v Pafos FC - UEFA Conference League 2024/25 League Phase MD4 / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Non è raro che le fantasie non trovino poi nella loro realizzazione qualcosa di altrettanto soddisfacente: anche quando tutti gli ingredienti sembrano al loro posto, sulla carta, il responso del campo è dirimente e risolutivo. La recente parabola di Martinez Quarta, schierato quasi a furor di popolo in mediana, s'incrocia proprio col distacco tra aspettative e realtà: in linea teorica l'argentino sembrava poter avere le caratteristiche adatte per agire davanti alla difesa, negli effetti però - soprattutto contro l'Empoli in Coppa Italia - sono emersi tutti i problemi che rendono solo utopistica l'idea di un'evoluzione dell'argentino in tal senso, che ce la fanno vedere oggi come una mera parentesi e non come un progetto a lungo termine per la carriera del calciatore.

Dalle aspettative al campo

Non mancavano, per onestà occorre riconoscerlo, elementi in grado di rendere stimolante l'idea di un Quarta come mediano e non più come difensore centrale: la Fiorentina ha apprezzato a più riprese, con Italiano in panchina, la capacità dell'argentino di avanzare con coraggio, di creare superiorità numerica grazie alle proprie incursioni e di rendersi pericoloso anche in fase offensiva (come dimostrano i gol messi a segno, parte integrante e apprezzata del suo repertorio). Non si trattava solo della capacità di inserirsi sui calci piazzati, nell'area avversaria, ma anche della partecipazione attiva in fase di possesso e di un indole da centrocampista o persino da attaccante: tutte doti apprezzate dagli allenatori moderni.

Raffaele Palladino
Palladino / Gabriele Maltinti/GettyImages

Un discorso sicuramente stimolante anche valutando l'arrivo di Palladino in panchina, soprattutto in una prospettiva di 3-4-2-1 che inizialmente doveva contraddistinguere il progetto gigliato: la fluidità è un concetto chiave per l'ex Monza e i difensori, a turno, hanno modo di sganciarsi e di concedersi incursioni. Ecco dunque che, complici le defezioni a metà campo, poteva apparire coerente e intrigante l'idea di spostare a tutti gli effetti Quarta come interno nel 4-2-3-1, andando appunto ad approfittare le doti intraviste negli anni scorsi: un'idea anche popolare rispetto alla piazza, a sua volta affascinata (anche legittimamente) da una simile evoluzione.

Emmanuel Ekong, Lucas Martinez Quarta
ACF Fiorentina v Empoli FC - Coppa Italia / Image Photo Agency/GettyImages

Il riscontro del campo però ha offerto uno scenario differente e meno roseo: l'argentino ha dimostrato con l'Empoli, anche al di là dell'errore che ha aperto la via del gol a Ekong, di non avere il ritmo di gioco per occupare quella posizione e di non poter gestire il pallone come si richiede in quel ruolo, mancando di visione di gioco e della scelta delle soluzioni più adatte. Il cambio con Richardson ha sancito in modo evidente la differenza tra un elemento adattato e uno impiegato nel proprio ruolo ideale: un distacco che è emerso subito chiaro e che potrebbe condurre Palladino ad accantonare a breve l'esperimento tattico, per quanto suggestivo, preferendo dare spazio a Richardson e Mandragora come alternative ai più impiegati Cataldi e Adli.