Il retroscena sulla rinuncia definitiva dell'Inter al colpo Lookman

Un'estate di calciomercato può restare nella memoria per i colpi messi a segno ma non si può negare che, anche a posteriori, le trattative non andate a buon fine riescano a risultare a loro modo memorabili, veri tormentoni che segnano una sessione intera e che non arrivano però a tradursi concretamente.
Niente Lookman: perché l'idea è definitivamente tramontata
Accanto all'inseguimento di Muani da parte della Juventus, che ancora coltiva speranze nonostante le complicazioni, questa sessione estiva è stata quella della trattativa per portare Ademola Lookman all'Inter: un'idea ammessa apertamente anche dai dirigenti interisti, senza nascondersi, pur con la necessità (poi fatale) di attendere il parere dei Percassi sul tentativo dell'Inter. L'ambizione nerazzurra di assicurarsi Lookman si è scontata con una posizione chiara della Dea: nessuna cessione in Italia, tanto da non fare neanche una valutazione precisa del calciatore per portare a un rilancio.
Ma esistono ancora margini per provarci in questa ultima settimana di mercato? Il Corriere dello Sport, nello specifico il direttore Ivan Zazzaroni, spiega come il discorso sia del tutto fuori discussione e ne illustra i motivi: Oaktree aveva stanziato 100 milioni per la sessione estiva, gli acquisti messi a segno (Luis Henrique, Sucic, Bonny e Diouf) sono costati 84 milioni di euro, l'arrivo di Diouf in particolare ha ridotto a 16 milioni la somma residua a disposizione: niente che permetta insomma di poter pensare a Lookman o a un rilancio. I nerazzurri speravano di poter chiudere a poco più di 40 milioni (prima di virare su Diouf) ma, come noto, l'ultima offerta non ha avuto esito positivo e - successivamente - l'Inter ha cambiato priorità di mercato.
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