I suggerimenti di Dzeko e la posizione di Pioli sull'attacco della Fiorentina

L'evenienza di un calciatore che prova ad azzardare disamine di natura tattica, a lanciarsi in suggerimenti e indicazioni per il tecnico di turno, appare sulla carta una minaccia non da poco agli equilibrio di uno spogliatoio, soprattutto quando il calciatore in questione è esperto e carismatico come Edin Dzeko.
Parlare di vero e proprio caso risulta prematuro e tendenzioso, non siamo certo allo scontro tra il bosniaco e Stefano Pioli, ma è evidente che gli input del calciatore e le sue preferenze attirino l'attenzione: ai microfoni di Sky Sport, dopo il convincente 3-0 in casa del Rapid Vienna, Dzeko ha sottolineato come i due riferimenti offensivi - due punte vere e proprie - aiutino la squadra a salire, permettendo anche agli attaccanti stessi di avere un compagno con cui dialogare e con cui alternarsi.
L'input di Dzeko e il nodo Gudmundsson
Una logica che, per certi versi, incontra ciò su cui stava lavorando Pioli nel pre-campionato: la Fiorentina immaginava di potersi schierare con 3-4-1-2, con Gudmundsson alle spalle di due attaccanti veri e propri tra Kean, Piccoli e Dzeko. La posizione di Gudmundsson appare un nodo non da poco in questo senso e l'idea di allontanarlo dalla porta, di renderlo regista più che trequartista, appare una potenziale insidia, un modo per affievolirne le pericolosità offensiva. Pioli ha risposto a Dzeko, lo ha fatto sottolineando di poter ripensare ovviamente alle gerarchie ma - adesso - di voler cercare la strada dell'equilibrio.
Un equilibrio che, verosimilmente, si traduce in un 3-5-2 che abbia in Gudmunsson-Kean i due titolari offensivi, col terzetto Fagioli, Nicolussi Caviglia e Mandragora a metà campo. Un modulo leggibile anche come 3-4-2-1 in base alla posizione di Fagioli (oppure di un sempre convincente Ndour o Fazzini), un assetto che oggi non prevede - se non nelle parentesi europee - l'utilizzo dell'attacco pesante. Nelle ultime uscite, sostanzialmente dal Pisa in poi, Pioli sembra aver virato verso tale soluzione e aver accantonato - se non a partita in corso - la convivenza di due prime punte di ruolo.
Il suggerimento di Dzeko si lega sia a un richiamo personale, alla voglia di trovare più spazio, che alle opportunità regalare da una coppia composta da due veri e propri attaccanti: per il momento non si immagina un Pioli pronto ad accogliere in toto tale input, il riscatto viola - almeno ad oggi - sembra passare da un terzetto di centrocampisti e da Gudmundsson come seconda punta accanto a Kean. Un'idea che - del resto - dovrebbe anche permettere all'islandese di essere più libero e più vicino all'area avversaria.
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