Cristian Shpendi può essere il vice-Kean nella Fiorentina 25/26?

Le vicende di mercato e le scelte tattiche adottate da Pioli hanno fatto sì che, col passare delle settimane e delle amichevoli, la Fiorentina individuasse - anche a sorpresa per certi versi - l'innesto di un nuovo attaccante come una priorità. L'arrivo di Edin Dzeko aveva condotto, in un primo momento, a individuare il bosniaco come ideale vice-Kean (pur con caratteristiche diverse) per un 4-2-3-1 che del resto è una cifra storica dello stesso Pioli: oggi, però, la situazione è radicalmente cambiata. Il tecnico gigliato sta lavorando su un 3-4-1-2 con Dzeko accanto a Kean, un modulo insomma in cui i due potrebbero convivere e non escludersi a vicenda, con Gudmundsson alle loro spalle.

Tale assetto e una cessione più che mai verosimile di Beltran, praticamente inutilizzato nelle ultime amichevoli, fanno sì che manchi un attaccante che possa dare il cambio a uno tra Kean e Dzeko, un elemento che (a dire di Pioli) possa dare più verticalità rispetto a Dzeko e possa avvicinarsi maggiormente a Kean. Il profilo di Ioannidis poteva apparire l'ideale, anche per esperienza internazionale, ma il Panathinaikos non fa sconti e chiede addirittura 30 milioni di euro. Ecco che, dunque, Cristian Shpendi può diventare un nome valido, tornando nell'orbita viola (dopo gli accostamenti risalenti a fine 2024).

Un prezzo più abbordabile

In quel caso l'hype attorno al classe 2003 era giustificato da un fenomenale inizio di stagione, adesso ci si chiede se il grande salto in Serie A - in una realtà importante e impegnata in Europa - possa risultare auspicabile. Shpendi ha dimostrato di poter resistere al salto di categoria e, dopo aver vestito i panni del trascinatore in Serie C (20 gol fatti, ruolo cruciale per la promozione del Cesena), ha dato buone risposte anche nel campionato cadetto, soprattutto nella prima fase della stagione (10 gol nelle prime 15 partite).

Rispetto a Ioannidis è evidente che il prezzo possa essere più abbordabile per le casse dei viola: per il greco 15 milioni di euro sarebbero un'utopia (il Panathinaikos parte da 30 milioni), per il giovane del Cesena verosimilmente servirebbe anche qualcosa in meno, anche considerando il calo sensibile nel girone di ritorno. Si tratterebbe senz'altro di un investimento a lungo termine, data l'età del calciatore, e di un profilo da crescere all'ombra di due mostri sacri come Kean e Dzeko: prospettiva già in sé intrigante, che rende valido l'investimento.

Vice-Kean ma non solo

A livello di caratteristiche non si tratterebbe esclusivamente di un profilo in grado di "dare verticalità", per certi versi Shpendi si collocherebbe a metà tra Kean e Dzeko, potenzialmente in grado di sostituire entrambi i protagonisti dell'attacco gigliato: il senso del gol è un suo punto di forza, non da oggi, ma Shpendi riesce a cavarsela bene anche in collaborazione con un'altra punta e a far valere buone doti nel dialogo coi compagni, una buona tecnica nel primo controllo e una rapidità che - nelle serie inferiori - gli ha permesso di fare la differenza (nel 2023/24, in C, si è rivelato ingestibile per ogni difesa).

Non si tratta certo di un regista offensivo, alla Dzeko, ma ha palesato qualità importanti sia arretrando il raggio d'azione che allargandosi, senza dare punti di riferimento, approfittando della rapidità e della capacità di saltare l'avversario nello stretto. Le prospettive sarebbero intriganti per il calciatore: le tre competizioni gli darebbero modo di ritagliarsi spazio, Kean e Dzeko rappresenterebbero profili ideali per crescere ancora e per migliorare il proprio livello. Per la Fiorentina si tratterebbe di una sorta di rischio calcolato: Shpendi non ha esperienza in A ma, sul medio-lungo termine, potrebbe trattarsi di un colpo avveduto per rapporto qualità-prezzo e di un elemento tatticamente utile per ciò che ha in mente Pioli.