Come potrebbe inserirsi Nicolussi Caviglia nel centrocampo della Fiorentina?

All'interno di un percorso complicato e dall'epilogo infausto, come quello che ha condotto alla retrocessione del Venezia in B nella scorsa stagione, si possono scovare anche percorsi individuali tutt'altro che critici e che - anzi - sanno a tutti gli effetti di affermazione. Il caso di Hans Nicolussi Caviglia si lega proprio a una simile eccezione, alla capacità di raggiungere (per certi versi tardivamente, non per responsabilità del calciatore) la tanto agognata maturità calcistica e un ruolo effettivamente centrale nelle dinamiche di una squadra.
Si tratta del resto di un destino comune a tanti "eternamente giovani" che rimangono legati al club in cui sono nati, sospesi tra la possibilità di affermarsi in quel contesto - la Juventus nello specifico - e la necessità di tagliare il cordone ombelicale per affermarsi. Difficile immaginare che la traiettoria di Nicolussi Caviglia prosegua in Serie B, in questi giorni lo scenario più plausibile è quello di un approdo alla Fiorentina (resta da limare qualcosa col Venezia per poter assecondare la volontà del calciatore).
Come giocherà Nicolussi Caviglia nella Fiorentina?
L'approdo in viola può apparire una fisiologica scelta di crescita del calciatore, pronto ad alzare il livello e a trovare continuità anche in una realtà di respiro europeo e che coltiva ambizioni importanti, ma ci s'interroga su quello che potrà eventualmente essere il suo ruolo agli ordini di Pioli. Partiamo dalle origini, da un calciatore dunque nato come mezzala e dalla vocazione inizialmente offensiva (come dimostrano gol e assist collezionati a cavallo tra gli ultimi anni di giovanili e le prime esperienze tra i professionisti).
Una vocazione riscoperta di recente, a livello statistico, grazie alla continuità trovata nel Venezia e a qualità balistiche e di visione di gioco mai messe in discussione. All'interno del suo percorso, però, si può scoprire anche un calciatore cresciuto in fase di non possesso, diventato più disciplinato ma soprattutto più efficace anche in interdizione (perlomeno rispetto ad un Fagioli più costruttore): si può individuare proprio qui il motivo del suo possibile approdo in viola e del suo potenziale impiego come vertice basso in un centrocampo a tre.
"Sono un centrocampista a cui piace costruire il gioco ma mi piace anche lavorare nella fase difensiva", ha spiegato di recente al canale Youtube ufficiale della Lega Serie A. Nella stessa intervista il classe 2000 cita anche una ricerca della verticalità come cifra distintiva, come aspetto che lo contraddistingue: un discorso che incontra in pieno gli auspici di Pioli per questa stagione. Nicolussi Caviglia andrebbe, in un 3-5-2, ad agire da elemento centrale del centrocampo e potrebbe permettere a Fagioli di avanzare il raggio d'azione, alleggerendolo di compiti di copertura, assieme a un terzo elemento chiamato ad agire da box-to-box (Sohm o Ndour).
Anche in un 3-4-2-1 potrebbe ripetersi qualcosa di simile: Nicolussi Caviglia farebbe coppia con Sohm, eventualmente, e potrebbe persino permettere a Fagioli di spostarsi sulla trequarti assieme a Gudmundsson. Il nodo principale riguarda invece una lacuna che un simile acquisto non andrebbe a riempire: la mediana viola manca di un elemento prettamente dedito all'interdizione, a fare filtro, e l'impressione è quella di poter avere una squadra priva di equilibrio in assenza del giusto contributo difensivo anche di chi (storicamente) non ha nelle proprie corde il sacrificio. Una potenziale carenza a cui questo mercato estivo non ha saputo sopperire del tutto.
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