Come giocherebbe la Fiorentina 2025/26 con Stefano Pioli?

L'interruzione forzata del rapporto tra Raffaele Palladino e la Fiorentina ha messo i viola nella condizione, del tutto inattesa dopo il rinnovo del tecnico e dopo le parole di stima di Commisso, di dover trovare un nuovo allenatore da cui ripartire. Una situazione inaspettata, a cavallo tra una stagione e l'altra, che mette di fronte la Fiorentina alla necessità di avviare un nuovo corso e di rinunciare alla possibile continuità tattica: il discorso intrapreso con Palladino s'interrompe, il 3-5-2 su cui l'ex Monza stava lavorando potrebbe dunque andare presto in archivio. Non è un fatto banale, si lega infatti al tipo di lavoro che Pradè dovrà compiere sul mercato, alle risorse a disposizione del futuro tecnico (e alle lacune presenti in rosa).
La candidatura (presto tramontata) di Gilardino come nuovo tecnico poteva legarsi proprio a un'esigenza di continuità: l'ex Genoa avrebbe potuto proseguire col discorso avviato da Palladino, senza stravolgimenti tattici e senza riscrivere tutto da capo. I vertici viola non avevano voglia di rivoluzionare, non credevano ci fosse bisogno di immaginare una Fiorentina diversa ma - per forza di cose - il possibile arrivo di Stefano Pioli potrebbe rimescolare le carte. L'ex Milan, con un passato anche in viola e un legame speciale con Firenze, è il candidato principale per prendere in mano la squadra: la volontà delle parti sembra coincidere e i problemi burocratici (legati a un discorso di tassazione in Arabia Saudita) appaiono superabili, come sempre succede in presenza di una comunione d'intenti.
Pioli torna in viola? Idee e suggestioni
Ci si può dunque interrogare su quale Fiorentina vedremo nel 25/26 qualora Pioli tornasse davvero in viola? Il discorso appare prematuro: il mercato estivo e i riscatti in bilico non danno modo di immaginare una conferma in blocco dell'attuale rosa, si tratta insomma di valutazioni del tutto speculative. Anche immaginando una conferma di elementi preziosi come Dodò, Cataldi, Gudmundsson e Kean non mancherebbero incognite e criticità rispetto all'arrivo di Pioli. Il passaggio alla difesa a quattro sarebbe pressoché scontato, le incursioni di Pioli in moduli con la difesa a tre (a Firenze come a Milano) sono state sporadiche e - oggi - sembra facilmente pronosticabile l'utilizzo del 4-2-3-1 o del 4-3-3.
Il nodo principale riguarda l'assenza di esterni offensivi di ruolo nella Fiorentina di oggi, al netto di un improbabile rilancio di elementi di rientro dai prestiti (Sottil, Ikoné e Kouamé nello specifico). Si può immaginare Gudmundsson largo a sinistra con Fagioli trequartista atipico e un'altra ala sulla destra, un elemento che dovrebbe comunque arrivare dal mercato. Si sottolinea anche come Pioli, in passato, abbia spesso fatto affidamento su esterni bassi dalle caratteristiche diverse: uno dalla più spiccata propensione offensiva e uno più bloccato. Per un discorso di equilibri e di caratteristiche dei calciatori attualmente in rosa si potrebbero anche immaginare due catene laterali Comuzzo-Dodò e Parisi-Gosens, senza dunque puntare su ali vere e proprie ma su esterni abituati ad agire da quinti (e dalle ottime doti offensive).
In ogni caso, pur non dovendo rivoluzionare in toto la rosa rispetto a quella attuale, diventerebbe necessario investire proprio sugli esterni offensivi (oltre che in un vice-Kean, come anticipato da Pradè). Una variabile interessante riguarda poi anche la trequarti: Pioli in passato si è affidato sia su elementi spiccatamente offensivi che a interni adattati ad agire in posizione più avanzata. Nel primo caso i viola avrebbero a disposizione Beltran (oltre a Gudmundsson) mentre nel secondo ci sarebbero Fagioli o Ndour, senza sottovalutare un jolly come Mandragora.
Proviamo a immaginare, a livello puramente speculativo e ipotetico, come potrebbe apparire un'eventuale Fiorentina di Pioli coi calciatori attualmente in rosa. Si può notare come non manchino alternative al centro della difesa (Comuzzo, Pongracic, Pablo Marì, Ranieri, Moreno e Valentini) o come interni (Fagioli, Cataldi, Ndour, Richardson, Mandragora, Bianco) ma come - al contempo - non ci siano elementi utilizzabili come esterni alti di ruolo, ali pure a cui ricorrere: Beltran sarebbe adattato, al di là delle voci di mercato che lo riguardano e la soluzione ideale potrebbe essere quella di vedere Gudmundsson largo a sinistra con - dall'altra parte - un'ala vera e propria da schierare a destra.
4-2-3-1: De Gea; Comuzzo, Pongracic, Ranieri, Gosens; Fagioli, Mandragora; Dodò, Beltran, Gudmundsson; Kean.
4-2-3-1: De Gea; Comuzzo, Pongracic, Ranieri, Parisi; Fagioli, Mandragora; Dodò, Gudmundsson, Gosens; Kean.
4-2-3-1: De Gea; Dodò, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Cataldi, Mandragora; Beltran, Fagioli, Gudmundsson; Kean.
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