Zappi (presidente AIA) invoca maggiori tutele e si espone sul modello inglese

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Serie A / Nicolò Campo/GettyImages
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Nell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport sono presenti alcune dichiarazioni di Antonio Zappi. Il presidente dell'AIA si è soffermato in particolare sulla mancanza di tutele economiche e contrattuali verso gli arbitri, che specie in Serie A vengono caricati di maggiori responsabilità e sono sempre più esposti sul piano mediatico, senza però avere alle spalle delle giuste garanzie. Per porre fine al problema, Zappi ha annunciato di essere in trattative con la FIGC per chiedere nuovi inquadramenti contrattuali per i fischietti italiani.

Più tutele economiche per gli arbitri:
Con la Figc stiamo affrontando il miglioramento delle tempistiche  delle condizioni economiche e dell’inquadramento contrattuale, che oggi non sono adeguati rispetto alle responsabilità e all’impegno richiesti a tutti i nostri ragazzi. Per gli arbitri di vertice, in particolare, l’arbitraggio rappresenta un vero e proprio lavoro e come tale deve essere riconosciuto con dignità professionale.

Bisognerebbe copiare il modello inglese?
"Il modello inglese? Rischierebbe di essere un rimedio peggiore del male. Non si tratta soltanto di aspetti economici: sono in gioco la regolarità tecnica e sportiva delle gare, l’indipendenza e la terzietà delle direzioni arbitrali rispetto a chi ne gestisce l’organizzazione. Serve un modello italiano, il mio parte da un principio chiaro: rafforzare le tutele degli arbitri di vertice senza rinunciare all’autonomia tecnica dell’Aia, che è una componente della Figc e rappresenta un presidio unico di imparzialità e indipendenza".


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