Vlahovic sull'arrivo alla Juve, sugli idoli d'infanzia e sui gol più importanti

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic / Marco Canoniero/GettyImages
facebooktwitterreddit

Il ritorno odierno in gruppo lascia sperare la Juventus in una disponibilità di Dusan Vlahovic per la sfida di sabato contro la Lazio, ennesimo scontro diretto in ottica Champions League, ma l'attaccante serbo - in attesa di tornare in campo dopo due assenze - è intervenuto in occasione di Junior Reporter (evento per giovanissimi aspiranti giornalisti che li mette in contatto con protagonisti del mondo bianconero). Questo quanto affermato dal centravanti serbo, riportato da IlBianconero:

Il ruolo di portiere: "Penso che sia un ruolo un po' particolare, ma allo stesso tempo molto bello perché ci protegge tutti. Personalmente non l'ho mai fatto, ma un giorno magari proverò".

Se ha riti scaramantici: "Prima della partita no, a volte metto prima il parastinco destro, ma credo sia un'abitudine".

I suoi preferiti da piccoli: "Ne avevo tanti, sicuramente Cristiano. Del Piero? No, non era il mio preferito. Messi? Mi piaceva guardarlo… Maradona non l'ho mai visto giocare, il mio preferito era Cristiano".

Affrontare i momenti difficili: "Puoi fare tante cose ma la medicina più efficace è fare goal".

Miglior difensore incontrato: "Bremer, sicuramente. Ce ne sono stati tanti forti che ho incontrato, ma quello che mi ha dato più fastidio giocandoci contro è lui".

Il gol più importante fin qui: "Quello in finale di Coppa Italia dell'anno scorso, anche il primo in Champions. Ma lì abbiamo vinto un trofeo, il primo per me alla Juventus".

Arrivo in bianconero: "Grande felicità, un onore e un privilegio. Fare parte di questo club è una cosa speciale e non dimenticherò mai quelle sensazioni".

Tensione prepartita, c'è una strategia? "Non c'è, cerco di non pensarci e di non concentrarmi troppo sulla partita, poi più ti avvicini più lo fai ma non mi piace mettermi il peso della partita addosso anche se non sembra".

feed