Valorizzazione delle rose e scelte di mercato: che differenza tra Juve e Inter

Tra le numerose chiavi di lettura che possono permettere di avvicinarsi al derby d'Italia, in programma domani alle 18 e valido per la terza giornata di Serie A, non mancano tematiche legate alle scelte compiute da Juventus e Inter sul mercato: non tanto soffermandosi sugli ultimi mesi quanto sulla costruzione, nel tempo, delle due rose che domani si affronteranno.
Il derby degli investimenti: cifre a confronto
L'obiettivo per la stagione appena partita è comune, tornare a vincere lo Scudetto, ma i tragitti per arrivare alla fotografia offerta dal presente sono distanti tra loro e il Corriere dello Sport si sofferma proprio su tale distanza, ben rappresentata dai numeri. Si può notare come il costo della rosa dell'Inter, quanto cioè il club ha investito a suo tempo per acquistare i vari calciatori in squadra, sia ben inferiore a quello investito dalla Juventus: l'Inter di oggi è costata negli anni 286,9 milioni ed è arrivata a valere 707, 8 milioni mentre la Juventus - costata 489,15 milioni - non ha assistito a una rivalutazione paragonabile a quella impressionante dei nerazzurri.
Si può sottolineare, insomma, come la continuità nerazzurra abbia pagato maggiormente rispetto alle rivoluzioni e ai cambi di rotta della Juve negli ultimi anni (sul fronte dirigenziale oltre che sul piano tecnico). Il percorso nerazzurro è stato segnato dal lungo ciclo con Inzaghi alla guida, ciclo interrotto in estate, è ha visto il club compiere scelte lungimiranti sul mercato, senza ribaltoni ma con investimenti mirati e in grado di preservare il livello tecnico della rosa. L'incremento complessivo dei calciatori nella rosa dell'Inter, rispetto al loro valore di acquisto, è addirittura del 156%: anche la Juventus ha visto incrementare globalmente il valore dei calciatori comprati ma solo per una percentuale di poco inferiore al 20%.
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