Un tempo per parte e Milan più cinico: 1-0 sulla Roma, raggiunta in classifica

A poche ore dalla scomparsa di Galeone è ovviamente suggestivo l'intreccio tra Allegri e Gasperini, profondamente legati al tecnico e in qualche modo suoi allievi. Accanto al tema umano, sintetizzato dall'abbraccio tra i due allenatori prima del fischio d'inizio, c'è un richiamo eclatante come quello della classifica. Pronti via e subito pericoloso Cristante, inserimento del centrocampista giallorosso e piatto destro che finisce fuori di poco.
Buona Roma in avvio, ci prova anche El Aynaoui: destro da fuori al 7', para in due tempi Maignan. L'occasione più grande è per Ndicka: gran cross di Soulé, il centrale giallorosso non trova lo specchio di poco. C'è spazio anche per Dybala, esterno sinistro che si perde sul fondo. La Roma paga per le tante occasioni sprecate e al 40' va sotto: Celik perde palla, Bartesaghi fa ripartire l'azione, Leao s'invola e serve Pavlovic, freddo a tu per tu con Svilar. Il Milan chiude bene il primo tempo e Nkunku, da fuori, impegna Svilar.
La crescita espressa dal Milan a fine primo tempo trova subito conferma nella ripresa: Ricci fa la barba al palo da fuori area, Svilar poi si supera su Fofana e Leao. La Roma torna pericolosa al 63', Dybala appoggia per Pellegrini: destro debole, parato da Maignan. Intervento che vale un gol per Hermoso: il difensore salva sulla linea sul tiro di Leao a botta sicura, dopo l'ennesima respinta del solito Svilar. La Roma spreca l'occasione più grande all'82': rigore causato da Fofana, che la tocca col braccio in barriera, Dybala va sul dischetto ma Maignan si allunga e para. La Roma prova a spingere ancora ma non trova occasioni: tre punti pesanti per i rossoneri che agganciano i giallorossi in classifica.
La chiave tattica
La Roma parte in modo aggressivo e intenso, mettendo in difficoltà il Milan fin dal primo possesso e favorendo gli inserimenti minacciosi dei centrocampisti. Giallorossi più reattivi nella prima fase, l'assenza di un centravanti toglie punti di riferimento ai rossoneri, in difficoltà in difesa e sistematicamente imprecisi nel disimpegno. Allegri prova a prendere le contromisure, abbassa Bartesaghi e passa al 4-4-2. Una mossa che in parte riesce a pagare, i rossoneri crescono e iniziano ad affacciarsi in avanti, pur timidamente rispetto a una Roma sempre più solida e decisa nei duelli.
Il gol di Pavlovic cambia l'inerzia a fine primo tempo e dà grande fiducia al Milan. In avvio di ripresa il copione si ribalta rispetto al primo tempo: i rossoneri collezionano occasioni, ci provano da fuori e atleticamente sovrastano la Roma. Una Roma che riesce ad arrivare al cross ma, in quanto priva di riferimenti offensivi, si rivela innocua in quei frangenti. Dopo la sfuriata rossonera torna a macinare gioco la Roma, un dialogo di qualità che non si traduce però in occasioni: il rigore sprecato da Dybala non spegne la ricerca giallorossa del pari, manovra avvolgente che non trova però sfoghi (nonostante l'ingresso di Dovbyk).
L'episodio del match
Partita dall'andamento peculiare, un tempo per parte e inerzia ribaltata in modo eclatante dopo il gol rossonero: sfida fatta di strappi, ribaltamenti e occasioni sprecate. E proprio il rigore non sfruttato da Dybala nel finale, con grande riflesso di Maignan, rappresenta un crocevia fondamentale in un momento chiave.
feed