Un Napoli che deve avere fame e la stima per Italiano: le parole di Conte

Antonio Conte
Antonio Conte / SSC NAPOLI/GettyImages
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Giornata di vigilia in casa Napoli, dove si è da poco concluso l'allenamento di rifinitura in vista della finale di Supercoppa Italiana contro il Bologna. Domani sera alle 20:00 italiane gli azzurri scenderanno in campo all'Awwal Park Stadium di Ryad per aggiudicarsi quello che sarebbe il secondo trofeo del 2025 dopo lo Scudetto. In vista dell'incontro, Antonio Conte è intervenuto in conferenza stampa per parlare dei temi principali della finale. Ecco le sue parole riprese da TMW.

Sono passati 43 giorni dall’ultimo scontro con il Bologna. Cos’è cambiato?
“Sicuramente la partita di campionato contro il Bologna non è stata positiva per noi. Abbiamo perso 2-0 dove loro, nel secondo tempo, hanno messo qualcosa in più rispetto a noi. Alcuni infortuni ci hanno costretti a trovare nuove soluzioni. Sia nella vittoria sia nella sconfitta, bisogna sempre ripartire. Dalle sconfitte si deve analizzare cosa non sia andato. Noi le abbiamo analizzate in maniera serena e onesta, inannellando cinque risultati utili consecutivi, cadendo due volte ma con il Milan siamo ripartiti bene arrivando alla finale di domani. Quando giochi ogni tre giorni non è semplice con questi ragazzi che sono sollecitati in maniera importante”.

Come ha recuperato la squadra? Sta valutando anche l’ipotesi dei rigori?
“La vittoria e le cose positive che ti porta ti donano energia e fiducia. Ci giochiamo un trofeo e penso che questo sia una spinta molto importante per chi deve giocare questa finale. A livello energetico abbiamo recuperato. Come dico sempre ai ragazzi, ci si ricorda sempre e solo di chi ha vinto. E sarà sempre così. Perché ci si ricorda quello che uno ha vinto".

C’è il rischio che il Bologna abbia più fame del Napoli?
“Se così fosse, sarebbe un limite nostro. Devono dimostrare di essere migliori di noi. Dovremo almeno pareggiare la loro voglia di vincere”.

Quasi tutte le tue squadre hanno poche sconfitte. State rientrando dopo un momento di difficoltà. Dal punto di vista umano e sportivo, essere usciti da una difficoltà brutta, cosa dà in più come gruppo?
“Noi non dobbiamo dimenticare da dove arriviamo. Noi arriviamo da uno scudetto straordinario dopo un decimo posto. Ed è qualcosa che non viene sottolineato abbastanza. Lo avevo già detto che sarebbe stata un’annata complessa visto che sono entrati nove nuovi giocatori, non è che li trapianti e basta. Io sapevo che sarebbe stata la mia stagione più complessa, ma alla fine in campionato siamo dove dovremmo essere. Siamo venuti a giocarci la Supercoppa e siamo in finale. Abbiamo la possibilità di vincere un titolo e andare avanti nelle altre competizioni. Nonostante le complessità e tanti si dimenticano che abbiamo avuto infortuni seri di giocatori importanti. È inevitabile che ci sia un’incidenza, ma a volte si fa finta di non vedere”.

Cosa ne pensi di Italiano?
“Di Vincenzo posso parlare solo bene. Ha tanta voglia di imparare e migliorare. Ha fatto la gavetta, come l’ho fatta io e dove è andato ha sempre fatto bene. Ha una passione grandissima e vuole sempre migliorare. Noi allenatori dobbiamo cercare, ogni giorno, di crescere e rendere migliori le nostre conoscenze. E lui ha fame, ha voglia di arrivare, ha passione e si vede. Sta facendo un ottimo lavoro ovunque è stato".


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