Un'Inter che poteva fare di più e la pazienza di aspettare i nuovi: parla Chivu

Cristian Chivu
Cristian Chivu / Image Photo Agency/GettyImages
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Tutto troppo facile per l'Inter che a San Siro rifila un poker al Como e si prende il primo posto in classifica in attesa dei risultati delle dirette rivali per lo Scudetto. Nerazzurri che volano grazie a Lautaro, Thuram, Calhanoglu e Carlos Augusto, centrando il terzo successo di fila tra tutte le competizioni. Al termine dell'incontro, intercettato dai microfoni di DAZN, Cristian Chivu ha analizzato così la vittoria dei suoi.

Tanti aspetti positivi questa sera:
"Si poteva far meglio. Abbiamo avuto nel primo tempo un po' di fretta. Per come abbiamo speso quelle energie nell'andre a prenderli alti ci sta. Abbiamo fatto una partita di agonismo e qualità, mantenendo la lucidità. Ci prendiamo 3 punti importanti".

Il confronto con Fabregas era una motivazione in più?
"Quelli sono i titoli di giornali, a me non interessa. Io penso al lavoro quotidiano, al nostro obiettivo, quello che dobbiamo fare per migliorare. I titoli di giornale fanno comodo a quelli che parlano di calcio. Va bene così, io capisco tutto".

Su Diouf e Luis Henrique:
"C'è bisogno di tutti i 22 di movimento, dei 3 portieri e di quelli che vengono dall'Under 23, perché è così che si costruiscono le cose e ci prepariamo alle difficoltà della stagione. Serve anche pazienza perché i giovani che arrivano da un altro campionato hanno bisogno di tempo. I miei sanno adattarsi anche grazie ai compagni che sanno cosa vuol dire giocare nell'Inter e li coccolano come possono".

L'avevi preparata con il pressing e con passaggi a un tocco?
"Dipende dall'avversario e cosa portano loro. Avrei voluto palleggiare di più, abbiamo avuto sempre fretta nell'andare a verticalizzare. Se loro vengono a prenderti a uomo devi giocare di prima e trovare gli attaccanti sul 2 contro 2. L'abbiamo fatto bene, ma serviva serenità nel fare le cose giuste: nel secondo tempo l'abbiamo fatto, nel primo abbiamo sprecato troppe energie. I primi 20 minuti sono stati importanti sul piano fisico, poi ci siamo abbassati a rifiatare e colpire. Potevamo gestire meglio, come abbiamo fatto nel secondo tempo. L'abbiamo fatto con l'umiltà nell'accettare il loro palleggio e colpire in contropiede".

È nata l'esultanza alla Cristian Chivu?
"Non so cosa ho fatto, non ricordo. Io sono felice per i miei ragazzi, mi godo un gruppo fantastico e questa società. I mesi di Parma mi hanno dato tanto ma ora sono tornato e cerco di dare il meglio con passione ed entusiasmo, cercando di trasmetterli ai miei ragazzi".


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