Tudor vuole tenere la Juve con i piedi per terra e analizza il Wydad

Dopo la larga vittoria nel match d'esordio, la Juventus questo tardo pomeriggio (alle ore 18 italiane, ore 12 locali) scenderà in campo contro il Wydad Casablanca per la seconda giornata della fase a gironi del Mondiale per Club. I bianconeri possono già ipotecare la qualificazione agli ottavi di finale con una vittoria, per poi giocarsi il primo posto del gruppo presumibilmente contro il Manchester City (in campo nove ore dopo la gara dei bianconeri). Il tecnico della Juventus, Igor Tudor, come di consueto ha parlato in conferenza stampa per presentare il match.
"Abbiamo preparato la gara al massimo come sempre. Affrontiamo una squadra che ha qualità, quindi non ci resta che andare a tutto gas per novanta minuti. Siamo abituati a essere messi sotto pressione. C'è grande rispetto per il Wydad, hanno una squadra forte che gioca bene e sa come stare in campo. Nel primo tempo contro il Man City potevano fare due gol".
"Il caldo non è un alibi. Dobbiamo concentrarci sulle solite cose: dalla conduzione di palla alle marcature. Non vedo la stanchezza nella squadra, anzi c'è entusiasmo e una goduria nello stare tutti insieme. Conquistando il quarto posto hanno riacquisito fiducia in loro stessi. Sono grandi professionisti. Detto questo, è presto per essere ottimisti in ottica Mondiale, abbiamo vinto una sola partita, non penso alla finale o ai prossimi obiettivi e mi concentro di giorno in giorno sulle sfide che affrontiamo. Il futuro lo stiamo costruendo oggi, passo dopo passo".
"Elkann è una presenza costante, bella ma soprattutto posta in essere con i modi giusti. Lui ci tiene particolarmente che la squadra disputi al meglio questo torneo. I ragazzi hanno apprezzato, interpretando le sue parole come una ulteriore fonte di motivazione. Anche dopo la gara con l'Al Ain è venuto a parlarci per esprimere il suo entusiasmo per la vittoria e per le prestazioni".
Le parole di Cambiaso
"Il Wydad è una squadra forte, abbiamo visto la partita contro il City e mi hanno impressionato perché hanno qualità tecniche e fisiche. Fin qui poi mi hanno impressionato le squadre sudamericane. Hanno una intensità diversa, sono abituati a queste temperature e a questi stadi. Poi anche il fatto di giocare a stagione già cominciata sicuramente li aiuta. Non penso che stiano andando forte perché abbiano più motivazioni delle europee. Tutti vogliono vincere questo Mondiale. È la prima edizione e se ti porti a casa il trofeo resti nella storia. Noi dobbiamo continuare a giocare come contro l'Al Ain, andare forte e fare partite serie. È stato bello essere accostato ad un club come il Man City ma non sono mai stato vicino al trasferirmi da Guardiola. Io sono contento alla Juventus e voglio rimanere qui".
Le parole di Locatelli
"Sto un po' meglio, mi sono allenato con il gruppo anche se la caviglia non è ancora al 100%. Non ho ancora tanta autonomia nelle gambe, quindi non so se con il Wydad giocherò dal primo minuto o magari qualche minuto nel secondo tempo. Vedremo. Siamo venuti qua per affrontare il Mondiale per Club seriamente. Di sicuro c'è uno spirito bello, ora ci conosciamo meglio come gruppo. L'anno scorso era il primo anno di Serie A per alcuni di noi, quindi c'era bisogno di tempo per conoscerti tutti un po' meglio. Ora siamo un collettivo serio che ha voglia di lavorare".
"Sono molto contento per Danilo (riferimento alla vittoria del Flamengo sul Chelsea, ndr). Lui mi ha scritto dopo la gara di Venezia per farmi i complimenti per il rigore e la qualificazione in Champions League. Abbiamo un ottimo rapporto, gli voglio tanto bene: è stato il mio capitano quindi non posso che augurargli il meglio. Ci ha dato tanto. Quando è andato via ha detto una cosa stupenda e cioè che gli juventini si riconoscono sempre da lontano, senza bisogno di aprire bocca. Luo ha il DNA bianconero, conosce bene questo ambiente".
"Gattuso mi ha chiamato e abbiamo parlato un po' di quando mi allenava al Milan. Credo sia l'allenatore giusto perché può portare entusiasmo ed energia. Non so cosa non ha funzionato con Spalletti, di certo non è solo colpa sua".
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