Tudor crede nella sua Juve contro il Real e ridimensiona il peso dei premi

Le dichiarazioni del tecnico bianconero in vista dell'ottavo di finale col Real Madrid
Tudor
Tudor / Catherine Ivill - AMA/GettyImages
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La Juventus si prepara ad affrontare gli ottavi di finale del Mondiale per Club, una sfida impegnativa contro il Real Madrid per provare ad andare avanti nella competizione, dopo la pesante sconfitta contro il Manchester City nell'ultima partita del girone. Igor Tudor ha presentato la sfida contro le Merengues, queste le sue parole:

Come sta la squadra: "Stiamo bene, sabato tutto il club ha voluto prendersi un giorno di riposo per fare una sorta di "reset". Abbiamo fatto colazione tutti insieme e poi ci siamo concessi una giornata libera, prima di concentrarci anima e corpo per preparare con motivazione, voglia e attenzione la partita con il Real Madrid" riporta Tuttosport.

Allenarsi al caldo: "Giocare a queste temperature non è il massimo, ma è un tema che riguarda tutte le squadre partecipanti, quindi va accettato".

Sul Real Madrid: "Le ho viste tutte, e direi che nell’ultima abbiamo visto di cosa sono davvero capaci. Prima si stavano solo scaldando. Hanno giocato una gara seria, con grande spinta. Negli ultimi dieci anni il Real ha dominato insieme al Manchester City in Europa. Poi si sono aggiunte anche Liverpool e Psg. Sono semplicemente i più forti, quelli che partono favoriti in ogni competizione. I Blancos in Champions sono nettamente sopra tutti, lo dicono i numeri. Normale dunque che in un torneo come questo siano tra i candidati per la vittoria finale. Per noi sarà una sfida difficile ma anche bella da disputare. È stimolante misurarsi con questi avversari. Bisogna viverla in questa maniera".

In cosa è cambiato il Real: "In tutto: ora hanno un nuovo tecnico, Xabi Alonso, che ha portato inevitabilmente un modo di lavorare differente. In questi primi impegni ufficiali hanno fatto vedere belle cose. Una squadra messa bene in campo, con un’attitudine al sacrificio condivisa. Pedalano e hanno tanta qualità".

La pesante sconfitta col City: "È stato sicuramente un ko difficile da mandare giù, che non ci piace, ma ne ho già parlato a sufficienza dopo la partita. Ho spiegato tutte le circostanze e le condizioni con cui siamo arrivati a giocare quella partita. Loro hanno spinto forte ed è andata come è andata. Una gara che ci fa da scuola, da cui trarremo insegnamento per crescere, ma senza pensarci troppo. Non lo si deve fare nemmeno per le cose positive. Si va avanti senza soffrire di ciò che è stato, preparando questa sfida come se fosse una finale. E le finali, si sa: non si giocano, si vincono".

Errore da non ripetere: "Ripeto, la sconfitta con il City ci ha insegnato diverse cose, ma non posso dirgliele. Rimangono tra me e la squadra. Di sicuro proveremo a vincere contro il Real in tutti i modi. È questo il messaggio che sto battendo da giorni. La squadra di Xabi Alonso per come gioca, come si comporta, come corre e come è organizzata è allo stesso livello del City. Anzi, forse ancora più forte".

Se c'è ottimismo: "Sì, perché questo è il modo in cui affronto il calcio e più in generale la vita. Una mentalità che sto cercando ogni giorno di trasferire ai miei ragazzi. A loro non ho detto che scenderemo in campo e batteremo sicuramente il Real, ma che ci giocheremo le nostre chances. Anche se in questo momento sono più forti di noi, abbiamo messo a punto una strategia per provare a batterli".

Premi e compensi: "Sì ma non è importante. Ai ragazzi non frega nulla dei compensi economici: a spingerli è la motivazione. Vogliono battere il Real Madrid. Come si fa? Correndo e lottando più di loro. Noi abbiamo qualità e giocatori che possono fargli male. Vedremo se basterà".

Le motivazioni: "Ai miei tempi, negli anni novanta, qualsiasi giocatore di Serie A avrebbe fatto di tutto per sfidare il Real. Oggi sinceramente non so se sia ancora così. Spero che tra i miei 20 ragazzi questo desiderio sia diffuso e radicato. È stata la prima domanda che ho fatto in riunione: “È più bello giocare con il Real o una di bassa classifica?” - gli ho chiesto -. Contro il City ho avvertito dalla squadra un po’ troppo rispetto nei confronti dell’avversario. Ma ne abbiamo parlato insieme…".

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