Thuram parla del Mondiale per Club e tira un bilancio del primo anno alla Juve

Direttamente dal ritiro della Juventus a Philadelphia, dove domani alle 18:00 italiane avrà luogo la sfida con il Wydad Casablanca, Khephren Thuram ha rilasciato un'intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport per parlare delle prime sensazioni trasmesse dal Mondiale per Club. Il centrocampista francese ha inoltre tirato le somme del primo anno in bianconero e ha parlato dei rapporti col fratello Marcus e il compagno di squadra Kolo Muani.
Cosa pensi del Mondiale per Club?
"Molto contento di giocarlo e di esserci. Una prima volta e siamo orgogliosi di rappresentare l'Italia. È bello partecipare a queste competizioni con la Juventus e siamo qui per fare il meglio possibile".
La Juve vuole arrivare fino in fondo?
"Certo che ci crediamo però ora dobbiamo concentrarci sul presente. Si va avanti partita dopo partita",
L'atmosfera del Mondiale per Club è più simile a quella della Champions o di Mondiali/Europei?
"La Champions per me è diversa. Non ho mai giocato un Mondiale ma ho partecipato agli Europei U21 e credo sia simile: arrivi velocemente in finale, sono partite secche e se trovi l'incastro giusto puoi vincere".
Il rapporto col fratello Marcus:
"Ci sentiamo sempre. Mi ha detto che stanno lavorando bene ed è contento di essere qua. Non parliamo spesso di calcio, parliamo per esempio di NBA che è una passione comune e ci sono le finali. Io tifo per i Lakers ma perchè c'è Lebron James, se si sposta cambio squadra, sono un suo grande fan. Da piccolo giocavo a basket nella squadra della scuola. mi sono divertito molto ma la mia più grande passione è sempre stata il calcio. Mi piace anche il golf ma non sono fortissimo sul Green".
Hai parlato con Comolli?
"Sì, quando è arrivato. Ci ha detto che bisogna vincere, ma è scontato quando sei alla Juventus giochi sempre per vincere tutto".
Su Kolo Muani:
"È molto importante, è uno dei migliori attaccanti al mondo. Va forte, fa goal e corre per la squadra, basta guardare le partite per rendersi conto di cosa da. Se lo sto convincendo a restare? Non c'è bisogno. Siamo la Juventus e tutti vogliono restare. Se mi taglierei le freccine per trattenerlo? No, quello mai".
Un bilancio sulla prima stagione in bianconero:
"Difficile dirlo. La stagione non è ancora finita. Bisogna aspettare la fine del Mondiale per Club, siamo andati in Champions e quello era l'obiettivo importante. Mi sono adattato bene perchè i miei compagni di squadra mi hanno aiutato".
Perché ti chiami Khephren?
"Si tratta di un faraone dell'Antico Egitto. Mio padre voleva ricordare che la civiltà è nata in Africa. Sono orgoglioso del mio nome".
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