Suggestioni di mercato e un timore all'orizzonte: Vlahovic-Juve, rinnovo in stand-by
La Juventus si prepara ad affrontare la Lazio, al rientro dalla sosta, con la consapevolezza di poter raggiungere il Napoli in vetta alla classifica in caso di successo sui biancocelesti (a loro volta a tre punti dal primo posto). Uno dei temi principali attorno all'attualità bianconera, al di là delle tante assenze con cui Thiago Motta deve fare i conti, riguarda la centralità di Dusan Vlahovic per la Juve 2024/25: un discorso che riguarda sia il ruolo di titolare inamovibile del serbo, di fatto senza alternative in rosa, che la capacità dell'ex viola di incidere a livello realizzativo (perlomeno in rapporto a quanto fatto dai bianconeri in sua assenza).
Vlahovic-Juve: il punto sul rinnovo
Tutti aspetti che senz'altro danno potere contrattuale a un calciatore che, come noto, è legato alla Juve da un contratto particolarmente pesante e destinato a diventare ancor più dispendioso. Il futuro non regala certezze in senso stretto e calciomercato.com, oggi, fa il punto della situazione. Il contratto del serbo con la Juve scadrà il 30 giugno 2026 e non è un mistero che le parti stiano trattando, come ammesso anche da Giuntoli prima della sosta. La situazione però non è ancora decollata: nel 2025/26 Vlahovic guadagnerà ben 12 milioni di euro, la Juve vorrebbe arrivare a un ingaggio di 8 milioni più bonus mentre il calciatore vorrebbe 10 milioni di euro più bonus per arrivare a un compromesso che porti alla firma su un nuovo contratto.
Suggestioni inglesi
La situazione è di stand-by e le voci di mercato, da tempo in sordina, potrebbero tornare attuali: il riferimento specifico è quello connesso alla Premier League e all'Arsenal (addirittura per gennaio), sottolineando come ogni fase di stallo sul rinnovo di Vlahovic si traduca immediatamente in suggestioni (per ora di questo si tratta) provenienti dall'Inghilterra. La certezza riguarda la necessità bianconera di trovare una quadra quanto prima, possibilmente prima della fine del 2024: l'idea di arrivare a giugno col calciatore a un anno dalla scadenza spaventa, logicamente, la dirigenza della Juve.