Strategie di mercato e costi differenti: il confronto tra Napoli e Inter

Domani sera Napoli e Inter si ritroveranno una di fronte all’altra in una sfida che vale molto più dei tre punti. Allo stadio Maradona andrà in scena non solo un duello tra due candidate allo Scudetto, ma anche un confronto tra due modelli di gestione diametralmente opposti: da un lato il Napoli di Conte, ambizioso e disposto a investire pesantemente per restare al vertice; dall’altro l’Inter di Chivu, sostenuta dal piano di sostenibilità di Oaktree, che punta a un equilibrio tra risultati sportivi e solidità finanziaria.
I conti di Napoli e Inter
Come riportato da La Gazzetta dello Sport, i bilanci delle due società raccontano la divergenza delle strategie. Il Napoli ha portato il proprio monte ingaggi da 92 a 133 milioni di euro, complice l’arrivo di stelle come De Bruyne e Hojlund. Anche le spese per il mercato sono cresciute, dai 150 milioni del 2023 ai 164 dell’estate scorsa, in parte bilanciate dalla cessione di Osimhen al Galatasaray per 75 milioni. L’Inter, invece, ha ridotto i costi da 142 a 137 milioni, pur spendendo quasi 90 milioni in entrata grazie agli introiti record da Champions League. Il bilancio nerazzurro, con un utile di +35 milioni, è il migliore della storia del club.
Due filosofie a confronto
La differenza tra le due proprietà è evidente. Oaktree ha imposto all’Inter una linea improntata alla sostenibilità: ringiovanire, ridurre gli stipendi e valorizzare giocatori da futura plusvalenza. Il Napoli, invece, continua a investire per restare competitivo subito, anche a costo di un saldo negativo. Due strade diverse verso lo stesso obiettivo: la vetta del calcio italiano.
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