Spalletti sulla comunicazione dell'esonero e sulla fiducia nel gruppo della Nazionale

Epilogo amaro per Luciano Spalletti sulla panchina della Nazionale italiana, il CT azzurro è pronto a salutare gli Azzurri dopo l'esonero per mano di Gravina. L'allenatore, atteso alla sua ultima da Commissario Tecnico, ha parlato prima della sfida del Mapei contro la Moldavia. Queste le sue parole ai microfoni di Sky Sport:
Partita strana: "Riunione tecnica bellissima, doveva essere perfetta perché c'è questo fatto di dispiacere di lasciarsi, viene molto profonda e naturalmente di quelle in cui c'è il cuore dentro".
Reazione della squadra: "Chiaro che quello che ho chiesto è il fatto di farmi uscire con una vittoria, può essere stimolante come regalo. Atmosfera strana secondo me era normalissima, un gruppo dove ci si trova bene a stare insieme e si fanno le cose con dispiacere e senza essere menefreghisti. Si ha chiarezza, un rapporto intenso e si arriva a questi momenti, va detto quello che è successo".
Spalletti solo in conferenza: "Si dice la verità. Io da solo? C'è quella regola, la forma può cambiare ma la cosa che va raccontata...se la racconta lui o un altro ha poco senso, è la stessa famiglia, mi sembra che abbia fatto scalpore aver preso in contropiede. La gente è stata contenta, hanno apprezzato che io non sia più CT e oggi si vede quello che succede. Saremo allenatore e squadra in un rapporto totale e profondo".
Se è riuscito ad essere il migliore Spalletti: "Ho tentato di farlo e non ci sono riuscito, i risultati sono quelli, di episodi poi ce ne sono tanti...quando a Roma vincevamo 2-0 e abbiamo pareggiato, l'espulsione, il gol al 90' che poteva cambiare il percorso, gli infortuni nello stesso ruolo".
Se crede nel Mondiale: "Io se non do le dimissioni è perché credo che il gruppo possa arrivare al Mondiale, io sono fuori ma la mia idea rimane la stessa".
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