Spalletti sui pericoli del campo sintetico e sui possibili cambiamenti della sua Juve

Juventus Training Session And Press Conference - UEFA Champions League 2025/26 League Phase MD4
Juventus Training Session And Press Conference - UEFA Champions League 2025/26 League Phase MD4 / Daniele Badolato - Juventus FC/GettyImages
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Juventus attesa dalla quinta giornata di Champions League, i bianconeri sono ancora a caccia del primo successo europeo in stagione e faranno visita, domani sera, ai norvegesi del Bodo/Glimt. Luciano Spalletti, tecnico bianconero, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita sul campo sintetico del Bodo, in condizioni climatiche che tra l'altro si preannunciano insidiose. Queste le sue parole:

Ambiente difficile: "È una partita durissima. Stamattina scherzando con i calciatori ho detto 'non ve l'aspettate dura perché è di più di quel che pensate'. Su questi campi qui ho avuto la possibilità di averci a che fare, con chi è abituato al freddo e a certe temperature. Effettivamente è differente, proprio l'abitudine nel respirare e l'aria fredda che ti tagli negli occhi, a volte non riesci nemmeno a tenerli aperti però questo è quello che ci mette davanti la nostra vita, la nostra professione. C'è sempre il gusto della sfida di far vedere che mi so adattare in qualsiasi situazione tu mi voglia mettere in difficoltà" ha detto a Sky Sport, prima della conferenza stampa.

Cambiamenti in vista? "Il fatto di stravolgere tutto mi sembra prematuro. È vero che non abbiamo fatto bene, ma nemmeno male. Siamo lì nel mezzo e riuscendo a metterci dentro altre cose che fanno parte del nostro bagaglio si può alzare il livello della qualità. Io ritorno a dire le stesse cose per come ho visto la squadra e per come abbiamo giocato. Poi bisogna riconoscere i momenti e metterci quelle qualità lì, alzare la qualità individuale perché ancora non è al massimo" riporta Tuttosport.

Su David e Openda: "Bisogna vedere la loro disponibilità dopo non aver giocato e questi ragazzi sono perfetti, perché hanno veramente questa voglia di partecipare per far vedere le loro qualità. Per cui qualcosa cambierò, sennò si rischia di non avere fiducia e fare analisi in maniera corretta".

Rosa adatta alle sue idee? "Non ci riuscirà a farmi parlar male dei miei giocatori (ride ndr). Bisogna essere un po' più liberi, nel campo non c'è più rigidità nei ruoli. Vedrete domani il loro terzino che lo troveremo a fare la mezzala. Loro portano le mezzali a giocare dalla stessa parte, dalla parte opposta sale il terzino. C’è continua rotazione di ruoli e continua ricerca di trovare una posizione che non ti aspetti neanche e poi sembrano anche di più in campo. Hanno un vantaggio, che ho vissuto in Russia: loro sono abituati a buttarla giù, a te sembra di correre meno e di essere in affanno".

Sul clima: "Prima rispondiamo ad una cosa perché sembra che abbiamo fatto un mezzo disastro. I giocatori non hanno fatto così male come si vuol far sapere. Io sono stato il primo a dire che dovevamo fare di più. Dobbiamo usare i cavalli che abbiamo e tutte le nostre qualità. Io visto tutta la voglia di questa squadra e le responsabilità o si affrontano o si perde. Il campo e il clima sono uno svantaggio, perché io ho avuto la fortuna di lavorare all’estero e l’aria che respiri è diversa. È tutta una questione di abitudine ed è differente dalla nostra. La nostra voglia di fare deve sopperire a questo gap che c’è. Loro sono bravi anche a scegliere i giocatori e non solo per il campo e per il freddo. Nel confronto internazionale hanno un valore importante" riporta JuventusNews24.


Cosa si aspetta: "È un’altra storia e spero che sappiano adattarsi alle novità che ci sono qui. Devono essere bravi ad entrare in un meccanismo che funziona. Dobbiamo essere quelli che riconoscono la loro velocità e dobbiamo giocare un calcio tecnico anche su un campo così. A Firenze abbiamo fatto un primo tempo dove la palla girava troppo lentamente e dovevamo provare a fare delle giocate in mezzo per trovare delle soluzioni. Nel secondo tempo ho visto delle cose in più. Poi noi abbiamo tante qualità, ma dobbiamo fare bene a livello di passaggio e non dare agli avversari la possibilità di farci male. Domani dobbiamo abituarci al clima, poi non sbagliare troppo e infine anche qualche giocata. Adesso siamo troppo esecutivi ma dobbiamo anche creare dello spazio e dobbiamo andarcelo a cercare o prendere da qualche altra parte. Bisogna guardare oltre al primo passaggio per trovare continuità. Noi qui dobbiamo migliorare e mi aspetto questo".


Pericoli del campo sintetico: "È una difficolta reale per le abitudini, i rimbalzi. Sicuramente pagheremo qualcosa per questo, ma lo affronteremo. Tutti avevamo dei timori, poi dopo averle affrontate ci siamo adattati, ma questo può darci delle soddisfazioni. Il campo ci disturba ma noi vogliamo fare la nostra prestazione".

Il Bodo: "Loro giocano bene, ma io parlo in maniera diretta ai miei calciatori. Loro devono sapere che domani è una partita difficilissima. Noi con i match analyst abbiamo visto tutto. Il ritmo farà la differenza ma siamo già allertati al top. Per avere un riconoscimento dobbiamo passare da partite difficili. Non vogliamo giocare partite facili ma quelle difficili, per adattarci e ricevere dei riconoscimenti. Poi domani ci rivedremo e chissà se ci saremo riusciti".

Yildiz a riposo? "Non possono andare sempre al massimo. Io purtroppo leggo e vedo che a volte ci sono dei momenti naturali dove si va sotto al rendimento classico. Kenan non ha fatto qualche prestazione eccezionale e il riposo fa parte del gioco. A volte ci sono delle necessità che ti tengono fuori e devi incitare i compagni per dare il meglio di te".

Difesa a quattro? "Si cambierà qualche giocatore. Per i numeri è una visione un po’ ridotta, perché loro hanno questa capacità di occupare gli spazi e ti portano in giro se non sei equilibrato. Non dobbiamo lasciare un vuoto dentro, perché sono bravi e sanno giocare nello stretto. Noi dobbiamo stare molto dentro e far giocare fuori loro".

Lavoro psicologico: "Io non ho fatto psicologia, ma so che quando le cose non vanno al meglio servono sguardi, abbracci e voler star insieme spartendosi le difficoltà. È importante avere questa disponibilità. Poi dipende dagli elementi con cui hai a che fare e loro sono top dal punto di vista del gruppo e relazioni tra di loro. Devo alzare il livello delle mie indicazioni e non la voce".

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