Son dice addio al Tottenham: i momenti clou della sua avventura con gli Spurs

Prima o poi finisce ogni era. Heung-min Son lascia il Tottenham, la leggenda coreana saluta il club dopo 10 stagioni, a 33 anni e dopo essere diventato un simbolo degli spurs. Simbolo al punto che l'attaccante brasiliano Richarlison ha chiesto pubblicamente su Instagram l'edificazione di una statua in suo onore davanti al Tottenham Hotspur Stadium.
Capitano dall'addio di Harry Kane, trascinatore a più riprese in una decade nella quale è riuscito a scalare record storici del Tottenham. Quinto per numero di presenze con 454 apparizioni (primo non inglese), quarto miglior marcatore del club con 173 gol e miglior assistman della storia con 101, l'unico ad aver raggiunto le tre cifre. Un'icona indimenticabile per la nostra generazione.
I momenti cruciali con il Tottenham
Sono 30 i milioni spesi dagli spurs per portare Heung-min Son a Londra nell'estate del 2015. È solo l'inizio di una storia fantastica con aspettative subito alte grazie al suo exploit al Bayer Leverkusen. L'apporto del coreano si rivela determinante per la crescita di un Tottenham che inizia ad essere parte stabile di quelle Big Six inglesi con l'obiettivo di vincere un trofeo. Alla sua prima stagione contribuisce nel testa a testa (finito in Primavera) del Tottenham con Leicester e Arsenal, che vedrà consacrare Claudio Ranieri sul tetto della Premier League.
Segna poco, ma il suo primo anno non avrà nulla a che vedere con i successivi nei quali centrerà la doppia cifra per 8 stagioni consecutive. Inizia a giocare con frequenza anche in Champions League, dove sfiora il suo primo grande titolo per club. È la stagione 2018-19 e la squadra di Mauricio Pochettino compie un autentico miracolo passando una fase a gruppi con Inter, Barcellona e PSV, ed eliminando sul proprio percorso Borussia Dortmund, Manchester City e Ajax, prima di cadere in Finale contro il Liverpool di Jurgen Klopp. Una scottatura che lo renderà più forte.
Nella stagione seguente mette a referto un'altra doppia-doppia, scoppia la Pandemia e viene richiamato per il servizio militare in Corea del Sud. È sempre la stessa nella quale registra il suo primo poker in carriera e in cui si assicura il FIFA Puskas Award 2020 con una rete spettacolare siglata in Premier League ai danni del Burnley.
Son Heung-min v Burnley, 2019. Stunning 🤩 pic.twitter.com/kuTPecHOIL
— Premier League (@premierleague) July 8, 2024
Perde un'altra Finale (di EFL Cup) contro il Manchester City, ma comincia a diventare un simbolo sempre più chiaro del club, aumentando in modo significativo le proprie partecipazioni dirette ai gol degli spurs, forte di un nuova consapevolezza e della fantastica connessione con Harry Kane. Nella stagione 2021-22 arriva infatti il secondo grande riconoscimento individuale della sua carriera al Tottenham: con Antonio Conte in panchina segna senza sosta vincendo il titolo di capocannoniere della Premier League grazie a 23 gol, in condivisione con Mohamed Salah.
Non fa mai sentire la sua mancanza a livello realizzativo, anche nell'ultima stagione, in cui sono emersi i primi veri segnali di fatica. Capitano dall'addio di Harry Kane, volato al Bayern Monaco, affronta a viso aperto la possibilità di chiudere la sua carriera senza trofei per club, e vince la scommessa con un successo che resterà storico per i tifosi del Tottenham. È lui, nonostante le difficoltà dovute a un infortunio al piede, a entrare nella seconda parte della Finale di Europa League per soffrire insieme ai suoi compagni fino al novantesimo e sollevare al cielo il suo primo e unico trofeo vinto con gli spurs.
Inondato d'amore dai compagni nell'amichevole estiva contro il Newcastle, è a Seoul, nella sua terra, che chiude una pagina sensazionale con il Tottenham, vissuta con molti più alti che bassi e chiusa con un successo che si pone come epilogo felice di una favola cult. Il futuro, salvo sorprese, sarà negli Stati Uniti, dove vestirà la maglia dei Los Angeles FC.