Serie A come realtà di transizione il ruolo degli algoritmi: il pensiero di Marotta

Marotta
Marotta / Jonathan Moscrop/GettyImages
facebooktwitterreddit

Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, è intervenuto in occasione dell'evento Il calcio del futuro e si è soffermato su alcuni aspetti legati al divario tra la Serie A ed altri contesti calcistici, esprimendosi poi anche sulla possibilità di utilizzare strumenti moderni anche in ottica di scouting. Queste le sue parole:

L'attuale Serie A: "Oggi il nostro campionato è di transizione, non come negli anni 2000 dove rappresentavamo il ranking migliore di tutti ed eravamo anche competitiva. Oggi il giocatore più importante ti arriva quando ha 40 anni. Noi oggi non in grado di andare a comprare un giocatore come fa il Real Madrid. Mastantuono pagato 60-70 mln; le squadre italiane se vanno a comprare un giocatore 2004-2005-2006 al massimo vanno a spendere 30-35 mln. Inter, Milan, Juve, Roma, Napoli, Atalanta hanno dovuto ricorrere al player trading e alle plusvalenze. La vendita dei giocatori prima era una cosa rara, oggi diventa uno strumento caratteristico del bilancio. Senza le plusvalenze non riuscirebbe a presentare un bilancio adeguato. Questa è la grande differenza che c'è tra l'Italia e l'Inghilterra perché i diritti tv inglesi sono 4 volte dei nostri, noi arriviamo a 200 mln, loro arrivano a 3 miliardi. L'aspetto economico non ti dà un potere competitivo" riporta FcInter1908.

Utilità degli algoritmi: "Quando si vuole modificare un giocatore si utilizzano strumenti moderni: gli algoritmi ti aiutano ad avvicinarti a una decisione. Algoritmi o strumenti digitali: quando prendi un attaccante devi sapere quanto vede la porta, un serie di dati che ti accompagnano nella scelta. Ancora oggi c'è una lacuna: non conosci bene l'aspetto umano di un calciatore. Vale anche il discorso della differenza tra il talento e il campione. Se non sono diventati campioni è per la sfera mentale".

feed