Sarri spiega la scelta di tornare alla Lazio e si espone sul mercato bloccato

Maurizio Sarri è tornato in una Lazio protagonista di una situazione certo non semplice, con un mercato bloccato e col malumore della piazza fisiologico proprio alla luce di tali sviluppi. Il tecnico biancoceleste ha parlato in conferenza stampa soffermandosi proprio sul blocco del mercato e sulla scelta di tornare nella Capitale. Queste le sue parole:
Ripartire dopo le difficoltà: “Io ho attraversato un momento in cui i problemi personali erano superiori a quelli professionali e in quel momento era giusto fermarsi un attimo. Ora si riparte, lo si fa con difficoltà ma si riparte. Abbiamo una difficoltà e possiamo costruirci in maniera negativa con un alibi o possiamo giovarne. Dobbiamo ricercare il miglioramento attraverso il lavoro“ riporta gianlucadimarzio.com.
La lazialità: “Questo è uno dei motivi per cui ho detto la lazialità ti invade. In un momento difficile è chiaro che i tifosi si inca***no ma alla fine ci sono sempre. Questo è essere laziali ed è uno dei motivi per cui sono tornato“.
Blocco del mercato: "Cosa ho pensato? Che il presidente mi aveva fregato (ride, ndr). Ormai la decisione era già presa e a quel punto qualsiasi mia decisione poteva essere sbagliata. È stata un’arrabbiatura di un’ora e poi ho subito pensato al futuro. Non avevo altre offerte? Io in questa stagione ho avuto contatti con altri club di Serie A, con l’Arabia e da alcuni club in Sudamerica ma io ho scelto la Lazio. L’ho scelta per l’ambiente“.
Ancora sulla situazione di difficoltà: “L’obiettivo deve essere quello di costruire una bella base per poi poter intervenire nelle 2-3 cose che servirà fare. La preoccupazione è un qualcosa di grosso. È chiaro che questa squadra avrebbe bisogno di qualcosa per fare un salto. L’obiettivo primario di questo momento è far crescere i calciatori. C’è del potenziale e con il lavoro possiamo migliorare, pensare ad altre cose ci toglie solamente energie. Ora dobbiamo mettere le energie sulle cose che possiamo fare. Io ho chiesto una determinazione feroce non solo nelle partite ma ogni giorno. Non so se questo miglioramento poi ci possa portare a qualcosa di concreto ma sicuramente si può creare una bella base“.
Obiettivo Europa: “Tutte le considerazioni di questo momento sarebbero tutte teoriche. C’è il rischio che quelle dietro ti possano agguantare e superare. Questo ci deve interessare fino a un certo punto. L’obiettivo primario deve essere creare una bella base che possa permettere di diventare competitivi con 2-3 interventi. Se ci mettessimo a ragionare sulle altre squadre finiremo solo a farci del male da soli“.
Tavares e Dele Bashiru: “Sono due libri da scrivere. L’approccio è buono. Nuno non è tatticamente come pensavo, l’esperienza da giovane al Benfica gli ha lasciato qualcosa di importante. Dele è tutto da scrivere. Fino a questo momento la squadra è stato molto disponibile. Ti dico la verità io in questa settimana volevo lavorare anche su qualche modulo alternativo ma il rischio di confondere qualche giocatore era troppo“.
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