Riscatto, controriscatto e bonus presenze e gol: la formula del trasferimento di Camarda al Lecce

Francesco Camarda
Francesco Camarda / Nicolò Campo/GettyImages
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Francesco Camarda si trasferisce in prestito dal Milan al Lecce. L'accordo tra le parti prevede un riscatto a favore del club giallorosso e un controriscatto a favore dei rossoneri, che così mantengono il controllo sul cartellino del calciatore. Ma c'è di più, la società lombarda ha concordato una serie di bonus a favore dei pugliesi in base al minutaggio e ai gol realizzato dal giovane attaccante nella stagione 2025-26.

Una formula creativa e le cifre dell'affare Camarda

Partiamo dalle cifre dell'affare Camarda: il Lecce ha in mano il diritto di riscatto sull'attaccante per 3 milioni di euro, mentre il Milan può esercitare il controriscatto versando 4 milioni di euro nelle casse dei pugliesi (garantendo quindi un guadagno di 1 milione di euro a giallorossi). Ma all'interno dell'operazione sono presenti anche dei bonus: 75mila euro per ogni presenza effettuata dal giocatore e 100mila euro per ogni gol realizzato dal giovane attaccante.


Con l'eliminazione della formula della comproprietà, il calcio italiano è rimasto privo della soluzione nata inizialmente per garantire ad una big di mantenere il controllo di un talento, dividendo il cartellino spesso con una società più "piccola" che aveva tutta la volontà di valorizzare il calciatore in modo da poter rivendere il proprio 50% a prezzo maggiorato rispetto all'investimento. Poi con il passare degli anni la comproprietà ha preso una piega diversa, utilizzata perlopiù per dimezzare l'investimento da parte dei club e lasciando il problema del riscatto della seconda metà del cartellino negli anni successivi.

Per sopperire all'assenza della comproprietà, le società hanno trovato nuove soluzioni. Una di queste è il prestito con diritto di riscatto e controriscatto, in modo tale che la società che ha valorizzato il calciatore in prestito possa ottenere un riconoscimento economico (il controriscatto è superiore, seppur spesso di pochi milioni, rispetto al riscatto); l'altra soluzione è - come dimostra l'affare Camarda - garantire bonus al club che valorizza il giocatore legati al numero di presenze e gol.


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