Rinnovo e prestazioni top non blindano Svilar? I piani della Roma con l'ombra del FPF

Mile Svilar
Mile Svilar / Image Photo Agency/GettyImages
facebooktwitterreddit

Mile Svilar continua a essere una delle certezze della Roma in questo avvio di stagione. Contro l’Hellas Verona il portiere belga ha sfoderato l’ennesima prova decisiva, blindando il 2-0 con parate di grande valore e confermandosi come uno dei migliori estremi difensori della Serie A. Quattro clean sheet nelle prime sei uscite ufficiali sono un dato eloquente e contribuiscono a spiegare perché il suo nome stia già circolando in chiave mercato, con l’interesse di club esteri pronti a bussare alla porta giallorossa.

Il rinnovo sofferto

All’inizio di luglio la Roma ha convinto Svilar a firmare un prolungamento fino al 2030, con ingaggio da 4 milioni netti a stagione. Una trattativa lunga e complessa, durante la quali si erano alimentate voci di rottura. La fumata bianca ha rassicurato l’ambiente, ma allo stesso tempo il rinnovo potrebbe rappresentare una tutela per il club, in modo da avere maggiore forza negoziale nel caso di una futura cessione, soprattutto con le big di Premier League già attente alle sue prestazioni.

La Roma sacrifica Svilar?

Il nodo resta il Fair Play Finanziario. La Roma deve garantire circa 90 milioni di introiti da qui al 30 giugno 2026 per rispettare gli accordi con la UEFA. Una qualificazione in Champions League e un cammino lungo in Europa League potrebbero far rifiatare le casse della società, riducendo la necessità di cessioni eccellenti. In caso contrario, però, il rischio è che i giallorossi siano costretti a sacrificare un pezzo pregiato: Svilar o Manu Koné.


feed