Rimpianto Gasperini, gli affari mancati e le voci su Neymar: Inter, parla Ausilio

L'Inter si prepara ad affrontare la Roma all'Olimpico, una sfida dal particolare peso anche a livello di classifica che - potenzialmente - può permettere ai nerazzurri di agganciare i giallorossi in testa, in caso di successo. Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro, ha parlato al Corriere dello Sport soffermandosi sia su temi d'attualità di casa Inter che su aspetti legati al passato (recente o più lontano). Queste le sue parole:
Ruolo del direttore sportivo: "Per come la vedo io il direttore sportivo è una figura centrale, se parliamo di operatività. Braida, Sartori, Sabatini sono fonti d’ispirazione. Un paio lavorano ancora. Poi, certo, da qualche anno a questa parte ci sono presidenti - diciamo così - particolarmente attivi".
Chivu al posto di Inzaghi: "Ci siamo ritrovati ad affrontare il tema della sostituzione di Simone soltanto il primo giugno. Ti assicuro che fino all’ultimo abbiamo sperato che restasse. Quando la proprietà chiede di individuare una soluzione non puoi portare un solo nome. Fabregas-De Zerbi? Abbiamo fatto i nostri sondaggi e tratto le conclusioni. Vuoi sapere altro? Fabregas e De Zerbi hanno preferito non muoversi? Questo lo dici tu. Cristian ha tutto quello che cercavamo, è quello giusto anche per la proprietà".
Lookman e Koné: "Ci abbiamo provato, ritenendo che ci avrebbe consentito di cambiare qualcosa. Ma l’Atalanta è stata irremovibile. La crescita di Pio e Bonny ci ha permesso di cambiare obiettivo e restare fedeli al 3-5-2. Kone? Te l’ho appena detto, siamo tornati a puntare sul 3-5-2. C’è stato un contatto. Uno solo? Uno, più, che importa? A un certo punto la Roma ci ha fatto sapere che non se ne faceva nulla. E ci siamo mossi per Diouf. Esposito? Cercavamo una punta centrale, abbiamo seguito anche Hojlund. Nei quindici giorni del Mondiale per club abbiamo capito che Pio aveva forza fisica e la giusta voglia di arrivare. Per cui Bonny vice Thuram e Esposito alternativo a Lautaro".
Gasperini e i vari tecnici: "Da noi è stato pochino. Mi credi se ti dico che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui, visto quello che ha fatto in seguito? È un top. Tra una cosa e l’altra, a gennaio saranno ventotto anni di Inter. Vado a memoria. Mancini, Mou, Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, De Boer, Vecchi, Pioli, Spalletti, Conte, Inzaghi e Cristian. Migliori sul campo? Spalletti e Conte. Nella gestione? Simone, Mancini. E Ranieri, al quale sono molto legato, arrivò in un momento complicato per l’Inter. Da alcuni di loro ho imparato tanto, altri non sono stati collaborativi".
Mourinho? "Sopra tutto e tutti per quello che rappresenta nella storia dell’Inter"
Colpi di mercato: "Hakimi a 40 e rivenduto a 70, Calhanoglu a zero, Bastoni con tre sole partite all’Atalanta, un anno a Parma e poi da noi. Onana a zero quand’era squalificato e fermo da un po’. L’abbiamo venduto a 55. Lukaku voluto da Conte, altro affare la cessione al Chelsea. Balotelli a 16 anni dal Lumezzane".
Accostamento alla Roma: "In passato ci fu un abboccamento. Sono rimasto all’Inter dove nei primi anni avevo avuto la fortuna di vedere gente come Milito, Zanetti, Eto’o, Ronaldo il fenomeno. Non c’entrano niente con quelli di oggi"
Voci sull'Arabia: "C’è poco da dire. Sto bene dove sono, ho un contratto fino al 2027. Già in passato ricevetti delle proposte anche economicamente più interessanti. Ma non mi sono mai mosso da qui. Proposte irrinunciabili? Tutto è rinunciabile".
Voci da smentire: "Dopo un solo mese e mezzo ci sono, secondo te, società che stanno imbastendo trattative per gennaio? Fantasie. Posso comprendere la fame di notizie dei media, ma questo calcio vive del presente e solo al presente ormai. Neymar? Ma va’, è una cazzata. Mai sentiti e mai offerto... Una cazzata".
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