Raspadori regala tre punti d'oro al Napoli: 1-0 nella bolgia di Lecce, +6 sull'Inter

Napoli
Napoli / GettiImage
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Il clima del Via del Mare è tutt'altro che tiepido, quanto di più lontano da una passeggiata di salute per il Napoli capolista: la classifica è un tema, tra Scudetto e salvezza, ma i salentini - dopo la morte di Graziano Fiorita - danno l'impressione di vivere in una bolla capace di trascendere l'aspetto meramente tecnico. Da un lato la forza del ricordo, la volontà di fare quadrato, dall'altro una ferma opposizione (una pioggia di fischi) alla Lega Serie A per il tema del rinvio che tante polemiche ha causato la scorsa settimana.

Un susseguirsi di emozioni, dal raccoglimento alla rabbia, a pochi istanti dal fischio d'inizio. Lecce subito sorpreso: Politano fa partire un cross rasoterra da destra, Lukaku devia e supera Falcone dopo un minuto. Massa annulla dopo un controllo del VAR: belga in posizione irregolare, questione di centimetri. Episodio seguito da un fitto lancio di petardi e fumogeni, tanto da condurre a una lunga sospensione: il Via del Mare è una bolgia. Dopo la ripresa del gioco il Lecce cresce ma a passare è il Napoli: Raspadori segna direttamente su punizione dal limite, un destro secco sul secondo palo che sorprende Falcone. Dopo un attimo di smarrimento il Lecce si riprende: colpo di testa di Gaspar che colpisce la traversa, area poi liberata da Spinazzola (dubbi per un possibile tocco di braccio). L'ultima occasione del primo tempo è però azzurra, McTominay serve Raspadori che - col sinistro - sfiora il palo alla sinistra di Falcone al 44'.

Raspadori
Raspadori / GettyImage

Dopo un buon avvio di ripresa del Napoli è il Lecce a rendersi pericoloso col neo-entrato Helgason: destro da fuori, Meret devia in corner. Lo stesso Helgason ci prova di nuovo, stavolta su punizione, e per poco non trova un gran gol: palla fuori di poco sul primo palo al 68'. La ripresa vede il Napoli ripiegato su di sé, anche bloccato per certi versi, contro un Lecce capace di muovere bene il pallone e di portarsi con insistenza dalle parti di Meret pur senza trovare occasioni: apprensione finale per gli azzurri che non mette a repentaglio il successo, Napoli provvisoriamente a +6 sull'Inter.

La chiave tattica

Il Napoli porta tanti uomini nell'area avversaria e cerca sfogo sulla destra, andando su Politano per poi cercare il cross e sfruttare il lavoro di Lukaku e di un McTominay che parte da sinistra per accentrarsi. Col passare dei minuti il Lecce prende fiducia e alza il raggio d'azione, pressando alto e mettendo in difficoltà gli azzurri nel possesso (in particolare McTominay), marcando in modo energico le fonti di gioco del Napoli. Dopo il vantaggio l'inerzia torna di marca azzurra e il Lecce fatica ad uscire dalla propria metà campo, almeno inizialmente, per poi crescere sul finire del primo tempo e attestarsi con continuità sulla trequarti azzurra: la traversa di Gaspar dà una buona spinta ai giallorossi, a caccia del pari.

Nella ripresa il Napoli gestisce il possesso in modo fin troppo compassato, Spinazzola spinge a sinistra e McTominay alberga costantemente in area, accanto a Lukaku, divenendo il solito fattore in fase offensiva. Il Lecce riesce a rimanere in partita e, come nel primo tempo, dopo un'occasione (quella di Helgason) riprende fiducia e prova ad affacciarsi in avanti, affidandosi perlopiù a conclusioni da fuori. Il Napoli d'altro canto ha tutto l'interesse a non forzare i ritmi e a gestire il possesso, il Lecce però ci crede e vive un finale di intensità: un assalto di cuore, tanti duelli vinti e la volontà (poi rimasta inesaudita) di strappare un pari prezioso.

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L'episodio del match

Il risultato racconta efficacemente quanto il Lecce sia stato in grado di tenere sulle spine il Napoli, un Lecce volitivo e coraggioso - anche nella ripresa - spinto da un Via del Mare simile a una bolgia. Il Napoli d'altro canto trova un successo vitale per i sogni Scudetto e lo fa grazie alla punizione di Raspadori dal limite, un destro secco che non lascia scampo a Falcone (che non vede partire il pallone). Un episodio chiave per il successo azzurro e per l'intero campionato del Napoli.